07 April 2007

A cuore aperto

Quando ascolto le canzoni tristi, quelle che fanno piangere, mi piace stare da solo e scrivere.
Scrivere a ruota libera.
Forse è stato un libro a privarmi dell'innocenza, o a permettermi di diventare quello che sono: un niente.
I cavi che escono dal muro, si inerpicano attorno alla mia gamba. nella mano destra il phon.
la sinistra protesa verso la vasca piena d'acqua. Sembro una di quelle statue greche. Un atleta in posizione di lancio. I piedi immersi nell'acqua. Il phon a pochi centimetri.
Lo tengo per il cavo di gomma.
lo faccio oscillare a pochi centimetri dalla superficie dell'acqua.
Sono nudo e l'acqua è immobile come me. Solo il phon si muove. Vedo riflessa nell'acqua la mia figura nuda. Fragile. E debole.
Pronta a morire in qualsiasi istante.
Ora il phon è acceso. L'aria increspa l'acqua.
Lascio o non lascio? Lo faccio o non lo faccio?
Valutiamo pro e contro.
Contro: perderei tutto, amici amori vita sogni. Baci vento saluti e carezze. Desideri e brame.
Pro: smetterei di sentire questa ossessione a scrivere, le mie mani smetterebbero di implorarmi di agitarle e comporre qualcosa.
Io odio scrivere.
Io odio averne bisogno e averne voglia. Odio il mio desiderio di farmi leggere. Di farvi capire.
Odio le mie parole, vorrei saper volare, vorrei avere le branchie e non riemergere più.
Non sarò mai armonioso, sinuoso. Sarò per sempre rinchiuso in questo corpo fallace, un corpo che mi disgusta, che non fa altro che cambiare, crescere, defecare e sudare.
Un corpo che puzza di bestia che si ammala che va per conto suo. Un corpo troppo umano per il mio cuore.
Se muoio perdo il corpo e sarebbe fantastico perchè piuttosto che poter godere del mio genio a metà sarebbe molto meglio non goderne affatto.
Odio il mio sangue, le impurità, il sapone e il dolore.
Odio la mia faccia da curare, i miei muscoli da allenare, il mio pene da lavare, le mie mani di cui prendersi cura.
Odio il vomito e la merda. Le lacrime
L'unica cosa che merita di vivere è la mia perfetta anima.

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