29 November 2006

I profumi che amo...

Ti ritrovi un pomeriggio..chiuso in casa, col naso tappato e la gola dolorante..con le tapparelle tutte giù x non vedere che fuori è una bella giornata.. Almeno mi sembra che sia notte e che tnt non avrei niente da fare.. proprio oggi.. tutto quello a cui pensavo, un bel pomeriggio ricco di cose da fare, il pomeriggio giusto da passare con le tue persone, qll k davvero senti vicino a te, qll k t fanno esser contento d come sei.. e allora t fa una gran rabbia dover star kiuso qui e almeno li inviti, se possono, a venire a trovarti più tardi, magari entrerà un po d giorno anche in questa stanza così scura.. Sono un po triste.. xk passo la giornata in un altalena d speranze, delusioni e disillusioni, pensando a ciò che amo e lasciando correre tutte le cose inutili della mia vita..
E tutti i latrati di mia madre mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro..così come le persone ipocrite e false.. hai solo voglia d imbacuccarti tutto e stenderti, col tuo bel naso rosso, nel letto e pensare alle persone che ammiri, che reputi importanti, che ami.. e alternando le tue riflessioni a sonori starnuti che scuotono qst cortina d silenzio che mi protegge, penso a chi mi circonda, a chi fa cordone attorno a me x difendermi, x non farmi star male, chi è sempre pronto a ascoltarmi, a sorridermi e darmi un consiglio.. t trovi un pomeriggio con una d queste persone, passi due ore a gelare sciolinando un fiume ininterrotto d parole che forma un grande abbraccio.. e parli sempre e solo delle stesse cose, della stessa cosa, dello stesso sogno.. e tutte le volte che parli con qualcuno finisci per parlare d qll unico sogno che monopolizza le tue sensazioni, xk qst persone sono così eccezionali, così belle che confesseresti loro ogni cosa..
e in mezzo a questo buttasu di fazzoletti sorridi perchè sei felice, xk sai esattamente qll k vuoi fare, sai esattamente qll k dovrà accadere..sai k prima o poi succederà tutto, prima o poi io farò ttt qll k sento e non frenerò la mia lingua per nulla al mondo, xk è ora d smetterla d pensare a cosa è bene e cosa è male, devo solo fare, dire, provare qll k voglio, qll k il mio cuore mi dice d fare io lo farò, prenderò legnate e magari perderò tutto, ma sono arrivato troppo in la x fermarmi..
E guardo il soffitto dal mio letto.. e vedo i visi d tutte quelle persone che mi sono vicine, che mi toccano il cuore, alcune delle quali non lo sanno nemmeno cosa vogliono dire x me, alcune delle quali valgono per me così tnt k non potrebbero nemmeno immaginarlo..
Io vi ringrazio, mi inchino a voi tutti e tutte e vi offro il mio cuore, prendetevene cura.. io sono una xsona come tante, ma vicino a me ho le+straordinarie delle persone, e non voglio rinunciare a voi x niente al mondo..
Chi più, chi meno.. tutti voi costituite la mia realtà e la mia felicità.. e sopra tutte c'è la mia piccola fidanzatina che non sopporta d sentir dir qst cose e che mi rende sempre contento..
ci sono così tnt cose k ho da dirti, tnt cose che mi regali e che nemmeno hai idea..
E la mia mente corre.. e ora non ho più dubbi, devo darvi tutto me stesso, anke se so k in qlc caso, magari in tutti chissa, magari solo in uno, magari solo nei più importanti, qst vorrà dire qlcs d male.. Ho da dirvi tante cose, voglio dirti la verità su di me e su quel buco nero che è la mia anima..
Mi dispiace solo d aver il naso chiuso per non sentire il profumo d felicità che mi avvolge qui..

27 November 2006

Tutti i miei pensieri, tutto ciò che mi appartiene...

Continuando a soffrire.. E vengo torturato ogni giorno.. Perchè ormai detesto le mie speranze, detesto d continuare a pensare a qnt potrebbe esser fantastico se tutto andasse per il meglio, se tutto andasse cm sogno.. ma tanto non andrà così, e continuare a sperarci mi uccide lentamente.. Mi dite d non buttar tutto al vento, perchè la posta in palio è troppo, troppo alta.. ma cm faccio?
io così non posso continuare. sono in bilico a seconda d ciò che farò potrò continuare a rimanervi, oppure fare un passo indietro e riacquistar la mia felicità, oppur cader davvero nel vuoto...e perdere tutto.. perdere ciò che amo nella mia vita. e voi smettete d fare gli imbecilli perchè non fate altro che piantarmi coltelli nella schiena, e continuare a sorridere portando una croce non è cosa da tutti, non c riuscì nemmeno gesù...
O tutto, o niente.
O muoio, o vado in paradiso.
Oppure continuo così, nonostante tutto continuo così, sempre e comunque, nel nome dell'amore per ciò che ho ora e che non potrei sopportar d perdere...continuo e aspetto, aspetto d veder come reagisco a qst agonia.
Magari riesco a tirar avanti, magari riesco a far finta d nulla fino al momento dell'addio.
Magari scoppio, e vomito tutte le parole che non riesco a dirti.
Magari mi spacco la fronte contro uno spigolo o un chiodo arrugginito e mi tolgo un gran peso. Mi libero di tutto e tutti. Perchè inizio a stufarmi di desiderare ciò che non avrò mai.
Ora si che capisco quali erano le emozioni passeggere, le grandi illusioni che sul momento mi fanno pensare a chissa cosa, e piano piano si spengono..ora ho ben chiaro cosa è importante x me..ora è evidente cosa voglio, chi voglio vicino e chi non voglio più vedere. Come continuare rimane un punto interrogativo, che mi cinge il collo come un cappio e mi fa versar lacrime sporche d sangue. Finchè continuerà così il Piccolo Principe sparirà. In qst momento non ho tempo per Lui. Ora ho tempo solo per una cosa. Il Piccolo Principe dovrà aspettare. Forse alla fine d tutto il Piccolo Principe sarà morto veramente.

24 November 2006

Rime

E allora si cambia…perché passi le tue settimane, le tue ore e i tuoi mesi facendo cose sbagliate con persone sbagliate, e lo fai nell’illusione k qst t porterà almeno felicità…ma non è così… non è così x nulla.. cambi x te stesso, almeno cerchi di farlo, ma alla fine cambi solo in funzione degli altri…
Non so cosa sono, so solo ciò che non sono, e mi basta x gridare al mondo che è tutto ok, che io rimarrò della stessa idea nella stessa strada e non lascerò mai me stesso perché solo in me stesso riconosco la mia vita, le mie parole e i miei suoni.. credo che solo gli altri c possano migliorare, o perlomeno c fanno cambiare.. qnd cambiamo lo facciamo per gli altri, così cm qnd peggioriamo… non scrivo di poesie e di cose intelligenti, parlo col culo perché è l’unico modo che ho di parlare e di fare rime. Mi ritrovo nei miei pensieri e i miei pensieri sono ricchi degli altri, perché io sono in funzione di chi mi circonda. Non sento nulla se non sento gli altri vicini. Amo la mia intimità, la mia solitudine, ma vivo degli altri. Perché qnd t accorgi che vicino a te hai la persona sbagliata allora non esiti un istante a cambiare, a carpire ciò che devi. C pensi mille volte, mille ore in mille notti ma alla fine sai già benissimo come andrà a finire. Perché non siamo capaci di accontentarci, e siamo fieri di noi stessi per questo. Perché l’incontentibilità c rende grandi, e ci rende folli, e per questo ancora più grandi.
E allora si cambia…si cambia perché cominci a capire che per qnt cambierai rimarrai sempre te.. perché le tue strofe continueranno a suonare nello stesso modo, perché cambierai basi, cambierai accordi ma la musica rimarrà sempre la stessa… perché si è stupidi, e non si riesce a dimenticare mai l’amore, perché dell’amore abbiamo bisogno, perché sentiamo la necessità di esser speciali per qualcuno, perché voglio che qualcuno mi adori e mi sogni la notte. Perché è l’egoismo che ci rende uomini e ci fa legare amicizie. Non cambieremo mai, perché anke la voglia di cambiare rimane sempre la stessa.
E mi dico che non mi frega un cazzo di voi, perché se il mare profuma in quel modo tutto particolare la colpa non è la mia, e lo stesso vale se voi non mi apprezzato. Se mi conto i battiti del cuore mi sembra di sentire una bomba ad orologeria. I vostri sorrisi ipocriti che fanno blin blin non mi toccano, ma cercherò sempre di diventare il vostro motivo per sorridere, o di farvi sorridere con il mio umorismo opaco e triste, che a voi fa ridere e a me mi uccide.
Ma amo il tuo sorriso, amo qnd riesco a tirarti un po su. Le tue lacrime sono il mio veleno, vorrei esserne però la causa, vorrei esser così importante x te da struggerti. Datemi dello sciocco asociale ma io vi saprò dimostrare che non è così, ma voi non saprete mai dimostrarmi perché siete meglio di me. Le mie rime vi bruceranno la pelle per molti giorni ancora. Voi vi amate perché da soli sapete solo compiangervi, perché volete amare. Ma non funziona così, si ama e basta. Chi ama perché lo vuole è la croce dell’eternità. Perché le volontà cadono come le foglie e si esauriscono in un soffio. Io amo perché chi amo mi fa piangere e mi farebbe buttar nel vuoto con una sola sua parola. Abbiamo tutti la stessa destinazione ma le vostre costellazioni non brilleranno mai come la mia, perché io sono più autentico di voi, perché io raccolgo le vostre parole, le vostre delizie, le vostre poesie e i vostri latrati e ne faccio musica e vi supero tutti. Vi mostro che i veri poeti sono quelli che vi feriscono e vi fanno rabbrividire, non sono i vostri finocchi con l’orecchino che si sfollano nel mondo. Piacere. Mi chiamo Arroganza, sono il motore degli uomini, senza me nessuno si alzerebbe la mattina, per la supposizione di dover esser meglio degli altri e meglio di se stesso del giorno prima. Qnd mi sveglio la mattina io non penso, io mando un bacio a chi amo. E io sul mio banco non incido le iniziali di qlc sciacquetta, io affondo le lame delle mie rime e vi faccio vomitare le vostre ipocrisie. Io posso stupirvi, sono inutile ma il mio talento vi ucciderà tutti.
Non sono nobile ma sono un piccolo e stupido Principe che guarda nel bianco dei tuoi occhi e ci vede la sua lapide incisa sul tuo cuore.
Esco di casa a far due passi per allontanarmi per un po da me stesso. E non mi serve la vostra saccenza per sapere che tanto non ci riesco.

= Lorenzo Montanari =

08 November 2006

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Guardandomi intorno vedo una grande radura, delimitata da possenti alberi le cui radici si inerpicano nel terreno come le vene striano le mani dei vecchi rendendo le loro dita simili a lunghi rami nerboruti. Un cielo terso mi stordisce col suo azzurro inondanto ogni anfratto di una forte luce accogliente...
Il Piccolo Principe si sente piccolo e insignificante nell'immensità di quel luogo e gli sembra che tutti i confini si allontanino... Sente di non esser solo, chiude gli occhi e espira vigorosamente.
Sente una presenza, in attesa nell'ombra, che ascolta i palpiti delle sue membra. Un ringhio che gli sibila nelle orecchie, ma il Piccolo Principe non ha paura, molto meglio quel ringhio del terrorizzante silenzio dell'attesa che lo perseguita.
L'attesa che qualcosa lo afferri alla gola e gli tolga il fiato, lo stritoli in morbide ombre nere e lo uccida, faccia a pezzi...
Poi cambia qualcosa. D'improvviso percepisco la vicinanza di qualcun altro. Affretto il passo, per poco non mi metto a correre. Sono contento, sorpreso o terrorizzato, ma prima di poter capire cosa sono alzo il volto e eccolo lì. Un ragazzone vestito di bianco, un bianco che abbaglia. I riccioli biondi risaltano sullo sfondo di due ali bianche rilucenti, sussura in una lingua sconosciuta ma che il Piccolo Principe capisce senza comprender il perchè.
"Mi chiamo Uriele. Sono stato mandato qui per richiamarti a Lui. È stato deciso che il tuo tempo qui è finito, devi ricongiungerti alle tue origini. È il tuo tempo, seguimi."
Il Piccolo Principe indietreggia di un passo poi avanza di due verso l'essere divino che lo osserva con occhi fin troppo sinceri. "Io non voglio. Io non verrò con te. Il mio posto è qui. Vattene."
Uriele scivola lentamente verso di lui e gli tende una mano. Il Piccolo Principe lo guarda senza provar niente. Sa benissimo che non è il paradiso ad attenderlo, e nemmeno vorrebbe che lo fosse. Ma sa altrettanto bene che non andrà via da quel luogo, che non rinuncerà mai al suo tempo terreno perchè quello è il suo tempo. Allora si gira e se ne va.

Ed ecco che qualcosa cambia. Torna quel ruggito sordo che lo fa sussultare e dietro di lui si erge un immenso essere biondo, nudo, che con voce baritonale gli ordina di fermarsi, perchè non spetta a lui quella decisione, ma solo al Sommo Padre che tutto sa e tutto decide.
"Dove credi di andare piccolo essere!!! COSA CREDI DI FARE!?
SOLO IO POSSO DECIDERE IL TUO FUTURO, TU SEI MIA CREATURA, TU SEI MIA MERCÈ, IO POSSO DECIDERE DI TE, DEL TUO DESTINO E DEI TUOI SOGNI! TU SEI MIO DISCEPOLO, MIO FIGLIO E MIO SIMILE MA NON SEI ME!! NESSUNO PUÒ CONSIDERARSI MIO PARI E PENSARE DI DECIDERE AL POSTO MIO!
I TUOI SOGNI. LA RAGAZZA DAI CAPELLI D'ORO. LE TUE INSIGNIFICANTI SPERANZE.
SONO MIE! IO TE LE CONCEDO MA SONO MIE! IO DECIDO DI TE! IO SONO IL SIGNORE DIO TUO E SOLO IN ME PUOI SPERARE. DINNANZI A ME TUTTE LE TUE PAROLE NON VALGONO A NULLA! SPAZZATURA AL VENTO!CREDI IN UN SOLO DIO,PADRE ONNIPOTENTE, CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA, DI TUTTE LE COSE VISIBILI E INVISIBILI. QUESTE SONO LE PAROLE DEL TUO CREDO, TU DEVI INCHINARTI A ME!! IO POSSO TOGLIERTI TUTTO, LA TUA RAGAZZA DAI CAPELLI D'ORO. TU NON CONTI NULLA. TU NON SEI ME!!QUESTA È LA MIA LEGGE!!!"
Il Piccolo Principe si ritrova a terra. Sono disteso e guardo quell'angelo nudo che con occhi vibranti mi ordina di seguire il Suo disegno. Tutto scorreva al rallentatore, vedevo la polvere sollevarsi in fiocchi di vento, vedevo le roccie sotto i piedi dell'angelo sgretolarsi e la notte che calava repentina sul mondo. Ma nel momento in cui quell'ordine si infrange sul mio cuore, sulle mie speranze e sui miei sogni, il rallentatore smette di funzionare, sostituito da una specie di velocità che non avevo mai provato prima. Il cuore del Piccolo Principe sente risuonare i profani tamburi della guerra e li segue. Si mette carponi, poi in piedi, e quello non sono io. Digrigna i denti come una belva avvezza a frantumare ossa e a strapparne via la carne a brandelli; la mano che si allunga in una forma indistinta che si perde a raccogliere una pietra a terra e stringe attorno ad essa le dita, bianche per l'ira. E mentre è già balzato in piedi il Piccolo Principe rotea la pietra oltre la sua testa e colpisce l'angelo. La pietra manca però la sua meta e si schianta contro una spalla. Se l'avesse preso in pieno l'avrebbe ucciso. Comunque l'angelo crolla a terra, ma i miei occhi sono ciechi, vedo solo un corpo da straziare e mi lancio a cavalcioni su di lui e lascio che le mie nocche facciano il resto. Che tutte insieme gli spacchino ogni sporgenza del viso angelico e i suoi lamenti vengano soffocati dal suo sangue. Ma al Piccolo Principe non basta, non basta quello per fermarlo. Inizialmente tutto era partito per una furia non ragionata. Ma non era così. Ed è subito diventata qualcos'altro. Senza logica, senza senso, era l'atto stesso si autoalimentarsi, bruciando sempre di più, diventando più cattivo, un conflitto al di là di qualunque spiegazione. L'angelo non fa altro che gemere, ma i suoi mugolii non sono altro che singhiozzi strozzati dal sangue e dalla sua mascella spappolata. Niente di simile alla pietà si muovo dentro di me. Scivolo oltre un limite interno. Allora voglio strappargli la pelle a mani nude, voglia di fracassargli le costole e strappargli il fegato, ho voglia di mangiarlo, di assaporare il suo sangue, fino a consumarlo, consumarlo tutto e tutto ancora.
Allora percepisco che qualcun'altro si sta dirigendo verso di me, un'altro come lui. Un angelo tanto bello, tanto biondo quanto il primo. Lo ha mandato Lui per fermarmi. Qualcosa mi fa voltare verso di lui e, senza volerlo, sento il mio stesso orrendo grido che lacerà l'aria e gli esplode in volto , privandolo della volontà e della capacità di muoversi, capendo che non poteva portar a termine quello che sarebbe semplicemente stato un suicidio.
E sparisce.
E insieme a lui sparisce il corpo sotto le ginocchia del Piccolo Principe. Il Piccolo Principe si alza in piedi e si guarda le vesti zuppe di sangue.
La radura ora è molto più piccola, la notte non incombe più minacciosa ma semplicemente lo accompagna verso l'alba.
Il Piccolo Principe guarda verso l'orizzontee vede le prime luci del giorno, alza gli occhi al cielo infinito che lo sovrasta e alza un pugno in segno di sfida.
"Non mi avrai. Io ho troppe cose da fare per lasciarTi far il bello e il cattivo tempo."

Fa qualche passo verso il bosco e tra i tronchi vede la sua nuova vita, da scoprire insinuandosi in ogni fenditura e in ogni anfratto.
E non passa attraverso una qualche Voce, ma solo attraverso se stesso; e continua tuttavia, giorno e notte, anno dopo anno, a passare attraverso se stesso.
Proprio come voi siete passati attraverso me.
Proprio come io passo ora attraverso di voi.