tag:blogger.com,1999:blog-352684372024-03-07T14:57:39.604+01:00IL GIORNO DOPO..tutto finirà...Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.comBlogger140125tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-75224932539150121272010-08-29T00:03:00.000+02:002010-08-29T00:04:11.409+02:00EPILOGO - Sullo scrivere<!--StartFragment--> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Applausi.</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È rimasta solamente la vena più sottile e dolce. Quella che tiri fuori quando ogni brandello di forza è caduto, quando è tutto in frantumi.<br />Vorrei dire tutto con un’unica parola. Mi spaventa ciò che può succedere tra l’inizio e la fine di una frase. Ogni parola in più è una sofisticazione.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">La platea è completamente vuota.<br />Solo voi, pochi coraggiosi, seduti sparsi qua e là.<br />In fondo è nero. Spaventoso.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Non è una questione di tempi, di pause, di lessico. Non riguarda le parole, la metrica. Non centra nemmeno con me o con te. È solamente su se stesso. Sull’atto in sé.<br />Scrivere per dire pregare invocare, una poesia una canzone, mi serve un mezzo per raggiungerti. Non in superficie ma nello strato più profondo, quello essenziale, quello in bianco e nero, quello fatto di te.<br />Ho bisogno di parlare a quella parte di te che rimane nascosta sotto le maglie di metallo della tua cotta, sotto le piume del tuo travestimento, sotto la carne della tua umanità.<br />Non ho imparato nulla, né dal passato né dagli errori.<br />Non posso, non so imparare.<br />Va bene così. Tutto il dolore dell’universo non basterà a farmi cambiare, non mi renderà migliore, non farà di me una persona buona.<br />A me basta che m’insegni come raggiungere te. Come arrivare a toccare, con le mie parole, te. Perché mi spendo in mille cose, mi distraggo, mi muovo, mi affanno, eppure sono e rimarrò per sempre solamente questo: un testo.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Parole rime versi segni scritte frasi. Idee.<br />Sono la mia musica e sono il mio verbo. È l’unico modo che ho per esprimermi: non sono bravo con le parole, non sono bravo con i fatti, non sono una persona coerente, seria, leale.<br />So solamente scrivere.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Posso andare da A a B unicamente con le parole che scrivo. Posso ringraziarti del tuo starmi vicino unicamente con le parole che scrivo. Con queste parole posso dirti grazie per avermi ascoltato, per avermi dato una pacca sulle spalle, posso dirti che se non avessi avuto te mi sarei perso in quella città sconosciuta. Se tu non mi avessi raccolto mentre ero in terra, nudo e spaventato, non sarei qui ora.<br />Scrivo perché non ho il coraggio di vivere la vita.</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Da quando il cielo è diventato così chiaro di notte?</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Qui affiora solamente la punta dell’iceberg. Ho centinaia di fogli, di ritagli, di taccuini. Ho speso parole in ogni momento della mia vita. Ho sempre tentato di rimanere al passo con la mia vita.</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Ho distrutto tutto. Ho fatto terra bruciata intorno a me. Era quello che volevo?<br />Ho distrutto tutto. Ho sbriciolato la mia esistenza. Ho vomitato tutto il sangue che avevo in corpo. Ho ucciso, ferito, violentato, rubato.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Ho rubato a te la tua anima, ho rubato a te un segreto.<br />Ho violato il sacro, ho sfregiato e ho profanato. Ho amato troppo. Non sono stato capace.<br />Ho voluto troppo, ho perso tutto.<br />Ho vissuto una notte dentro un silenzio ed una promessa.<br />Ho ucciso le stelle e ho fatto ammutolire i cieli.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Ho fatto provare vergogna a Dio, perché sono stato ingiurioso ed abominevole.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Ora ho un motivo in più per smetterla. Per voltarmi verso qualcos’altro.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Non per presunzione, non per sofisticatezza.<br />Mi sono spinto troppo in là.<br />È ora di imparare dagli errori.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Quindi qui si chiude questa avventura. Questo stupido diario, questo porcile, questa discarica. Questo blog, questo feticcio.<br />È il momento di smetterla. È il momento.<br />Ora faccio calare il sipario sulle mie parole.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Saranno altri a leggerle, in altre forme, in altri modi. Troverò un’altra strada: più mia, più figlia del mio cambiare.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Qui saluto e ringrazio tutti.<br />Per la pazienza.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Ho davvero finito le parole.</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></p> <!--EndFragment-->Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-49491050214164078152010-08-27T13:07:00.000+02:002010-08-27T13:08:00.119+02:00Testamento<!--StartFragment--> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Quando hai un coltello nello stomaco, cosa conviene fare? Rimanere immobile, cercando di minimizzare il dolore, per non sentire quanto a fondo è penetrata quella lama? Oppure afferrare con tutte le tue forze il coltello e strapparlo fuori, non importa se budella viscere e sangue sgorgheranno dalla ferita…</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Se riesci a trovare pace solamente sotto il getto bollente di una doccia, e resti lì, minuti su minuti, come se quella pioggia tiepida potesse cancellare il mondo che sta fuori. Come se le pareti di vetro del box potessero proteggerti dalla realtà. Come se facessi parte di un mondo in cui sei accettato anche così, nudo, debole, umido.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Se hai bisogno di non fermarti mai perché se ti fermi allora uno tsunami di pensieri finisce per travolgere ogni forma di equilibrio. Se hai bisogno di rumore perché non vuoi sentire l’eco di ciò che già sai.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Se ascolti solamente Bjork, perché è qualcosa che non puoi capire, e a cui perciò non devi rispondere.</span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Sento il sapore di una stupida musica. Ascolto il ticchettio della pioggia sul vetro della finestra, mentre la tristezza mi avvolge come miele. Sento la pioggia fuori ed un caldo silenzio dentro. I muri, che non mi conoscono, rimangono a far da sponda ai miei respiri. La mia cortesia. Un campo minato di specchi, occhi e domande. Risposte che non ha senso cercare, libri luci situazioni. Un film che è solo mio e tuo. Una di quelle storie scritte male, retoricamente sbagliate. Restano le frasi che non restano. Restano tutti quei momenti di umido rumore che si spargono su di me.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">I fantasmi ci sono e sono intenzionati a rimanere, la mia invidia rimane, le speranze hanno lasciato spazio da tempo alla matura disillusione. </span></p> <p class="MsoNormal"><o:p><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"> </span></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Se spendi i tuoi sogni nelle sere sbagliate, se ti senti incatenato ma sei affezionato al tuo carceriere, se sai che è ora di andare ma hai bisogno di tempo, perché spezzare le corde richiede coraggio e forza.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Vedi, non so se riuscirai a capire, perché io stesso ho rinunciato a darmi delle ragioni. So che mi odierai, ma lo preferisco. So che penserai a me e mi maledirai, ma lo preferisco. So che sbaglio, ma lo voglio. So che salto da una rupe senza elastico ai piedi, so che incrocio le mie labbra con il diavolo, so che vendo la mia anima al peccato della solitudine, so che sbaglio nello scendere dal palco nel momento cruciale della messinscena. So che nonostante ciò che so non potrò fermarmi. So che le favole sarebbero fatte per un lieto fine, so che i sogni sarebbe bello realizzarli, so che le tentazioni andrebbero rifuggite. </span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Eppure io sono questo.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">Sono un coltello infilato nello stomaco, sono costretto a nascondermi sotto il getto di una doccia bollente, sono una vittima che ha perso il lusso di potersi fermare; e tu. Che mi fai ascoltare ed apprezzare Bjork.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È bello essere soli. </span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È ciò che rende più forti.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È bello non aspettarsi nulla.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È bello vivere solo l’oggi con me stesso, senza domani e senza compagnie.</span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';">È bello.</span></p> <!--EndFragment-->Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-24156234834068677482010-08-12T21:54:00.002+02:002010-08-12T23:55:26.764+02:00Vento<p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Rimanere a lungo sotto la doccia calda fa bene all’anima. Anche al cuore.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Piove umido su una rabbia acerba, sul continuo nervoso che permea questi giorni, questi momenti. Qual è il problema? Beh, è una questione di piccole speranze, di dolci illusioni, che si spengono ed accendono. Prima è il sole poi è il black out. </span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Niente ti disseta e per questo non riesci a rispettare niente. Vorresti essere là ed in quel tempo, non qui ed ora. È difficile e difficilmente comprensibile. Non è chiaro e non lo è nemmeno per me.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Sento che dentro la mia mente c’è vita, attività, un piccolo neurone corre impazzito. Eppure sono immerso in questa marmellata: dolce ma maledettamente mediocre. </span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Ci si vomita addosso perché ci si rende conto di condurre una vita insipida: vuoi prendere scappare andare. Oppure desideri un dramma, una sofferenza che ti veda protagonista. Hai bisogno di quel lato di violenza che rende ogni storia unica. “Tutte le famiglie felici sono felici allo stesso modo. Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. È tutto qui, l’ha già detto quel russo bastardo. È una sofferenza a renderci speciali, è l’esser protagonisti di un dramma che allieta la nostra sete.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">E allora ti vedo davanti a me, immagino il tuo corpo la tua pelle e i tuoi capelli. So che sei irraggiungibile e ti avverto lontana. Allungo una mano sulle tue spalle, sui tuoi seni. Lavo con un sapone di dolore il tuo corpo e la schiuma corrode i miei occhi, il mio naso, ogni via che porta il mio respiro verso il mondo. Le mie mani scorrono su di te spellandosi e graffiandosi. Eppure è dolce come una notte di pace. È bello ed è quello che vorrei. </span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Tu io lei. Sempre dove può cadere un peccato nella distanza nella consapevolezza nel corpo dentro il tuo, nel peccato che scivola tra le tue labbra nel dolore che esplode dalle mie mani.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Esiste un attimo in cui il silenzio diventa pace, in cui la forza diventa musica. In cui il corpo diventa un vate. In cui le mie mani sono radici e tu puoi nutrirti di me.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">E sei una droga e sei un cerchio, e io dipendo da te e tu mi costringi a questo doloroso ritornar su me stesso. Per me per il mio dramma. Bagno le mie dita nella tua presenza, bagno le mie labbra con le tue. Scivolo e volo all’ingiù dentro un inferno di possibilità.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Tu tu tu tu tu tu tu. Cazzo tu. Sempre tu. Mai io. Io ho smesso di esistere. Tu tu tu tu tu tu tu e la mia rabbia. Solo rabbia non presenza, non essenza, non consistenza. Non ci sono sono tuo e sono invisibile e tutto quello che posso fare è rimanere fradicio di desideri sotto il getto di una doccia calda. Sentire il tuo corpo in un vapore, vedere i tuoi occhi dentro una goccia.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Brucio e con me brucia la mia casa la mia storia la mia famiglia i miei sogni le mie mani i miei occhi. Mi piace da impazzire questo dolore atroce nel petto. Mi piace sentire le tue labbra come ferri ardenti sulla mia pelle. Le tue mani come rostri che strappano lembi di pelle, i tuoi occhi che scavano il mio volto. E mi sfregi e mi strappi e mi sputi e mi insulti con ogni tuo movimento. Sai mordere fino ai nervi.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Io e te. Con una paura fottuta. Nella confusione di un lenzuolo, nei tuoi capelli sparsi come pugni di sabbia sul cuscino. Io fermo senza più parole perché me le hai strappate tutte dalla gola. Tu stesa, ad ogni respiro un seno si scopre, bianco come il latte. Ti osservo e sulla tua schiena si riflettono tutte le luci della città. Di tutto il mondo. Della mia prigione. So di esser qui. So di non capire cosa tu, abbracciata in quel lenzuolo, sia. So che ogni istante serve per innamorarsi di quello successivo. So che un corpo spezzato può raddrizzarsi ma non risaldarsi. So che esistono angoli di buio in cui è concesso lasciar crescere muffe e ragnatele. So che tu hai la forma di uno spaventoso peccato.</span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family:'lucida grande';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Solo non so, mentre ti guardo, fermo immobile, cosa tu stia sognando.</span></span></p>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-47435455972236151672010-07-25T17:23:00.001+02:002010-07-25T17:24:42.792+02:00VI AG GIO<p class="MsoNormal">Si definisce finto tutto ciò che non è vero. Si definisce finzione l’atto in cui si fa, dice, pensa, dichiara qualcosa che non è vero.</p> <p class="MsoNormal">Si definisce sesso l’atto con cui due persone si accoppiano. Si definisce eiaculazione l’atto in cui l’uomo raggiunge l’orgasmo, il massimo piacere, e rilascia, attraverso la contrazione di alcuni muscoli del pene, lo sperma.</p> <p class="MsoNormal">Lamentosi lamenti. Puttane troie pioggia e la Romania che fa strappare gli occhi.</p> <p class="MsoNormal">Voglia di prendere di partire, di lasciarmi tutto dietro, di non mettere mai su casa, di non stringere legami più lunghi di un sorriso o più profondi di un coito. Rimanere in viaggio per non esistere nemmeno. Prendere partire andare. Lasciare. Staccare i piedi da terra, dal pantano, e vedere quanta strada si può percorrere a balzi. Senza dimenticare il mare i prati le città la musica ed i piaceri. Continuando ad evitare la tranquillità e la quiete che un letto ed uno stupido cuscino sanno darti al tuo ritorno a casa.</p> <p class="MsoNormal">Sento l’emergenza dentro di me. Sento la voglia di far tutto di corsa.</p> <p class="MsoNormal">Di correre e sbatterti dentro la tua stanza e far sesso con te fino a consumarci.</p> <p class="MsoNormal">Di correre e sbatterti dentro la tua stanza e far sesso con te fino a consumarci.</p> <p class="MsoNormal">Di correre e sbatterti dentro la tua stanza e far sesso con te fino a consumarci.</p> <p class="MsoNormal">Di riempirmi la pelle di tatuaggi fino a trasformarmi in un maori infuriato.</p> <p class="MsoNormal">Di dire per l’ultima volta ai miei genitori quanto voglio loro bene, quali creature splendide esse siano… ed infine partire.</p> <p class="MsoNormal">Andare.</p> <p class="MsoNormal">Lasciar indietro qualcosa.</p> <p class="MsoNormal">Muovermi come solo i tornado sanno fare.</p> <p class="MsoNormal">Senza pensieri sul prima e sul dopo, solamente un’infinita teoria sull’oggi. Una speculazione atroce sulla bellezza della corsa. Se io, ora, correndo, sorridendo, piangendo, verso di te verso le tue braccia verso il tuo mento… se io… staccassi i piedi e volassi.</p> <p class="MsoNormal">Questa sarebbe vita.</p> <p class="MsoNormal">Questo sarei io.</p> <p class="MsoNormal">Io con i libri che ho letto, le fotografie che ho fatto, i tentativi che ho esperito, gli amici che ho amato, le ragazze che ho toccato, i sogni a cui ho rinunciato, le righe che ho cancellato.</p> <p class="MsoNormal">E io. Con i libri che leggerò, le fotografie che farò, i tentativi che esperirò, gli amici che amerò, le ragazze che toccherò, i sogni a cui rinuncerò, le righe che cancellerò. I giorni che consumerò.</p> <p class="MsoNormal">Fino all’ultimo, senza tregua se non quella che il mio cuore chiederà. Senza limiti se non quelli che mi darò. Senza fine se non quella che Dio mi chiederà.</p> <p class="MsoNormal">Così sarebbe vita. Così sarebbe vivo. Così sarebbe essere umano.</p> <p class="MsoNormal">E lo sai.</p> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p> <p class="MsoNormal">Perché da una parte puoi affrontare con calma e consapevolezza la vita, costruendo impalcature, preparando strade, modellandone le forme. Oppure puoi spezzare tutte le corde del tuo violino, gettarti dal ponte dentro l’acqua gelida ma viva di quel Danubio. Puoi azzannare i lembi adiposi del tuo esistere ed essere nelle cose. Nelle cose, non per esse.</p> <p class="MsoNormal">Perché siamo ad orologeria ed è un finito e ridicolo camminare verso la morte. E allora non mi importa della casa, dell’”essere-ciò-che-vuoi-essere”, dell’esserci, dell’aspettarti, dell’attendere quel tuo messaggio o quella tua pietà.</p> <p class="MsoNormal">Sono stanco di esistere nell’attesa di qualcosa, nel momento giusto per fare il mio discorso.</p> <p class="MsoNormal">Voglio esistere nell’atto di creare, nel gettarmi costantemente in pista. Nel creare piste dove altri non ardono nemmeno di camminare. Questo vuol dire vivere, esserci...</p> <p class="MsoNormal">Mille amici mille situazioni mille esami mille contratti mille aspettative mille placide eutanasie.</p> <p class="MsoNormal">Ho voglia di svegliarmi la mattina e vedere solo il sole davanti a me, e me dietro di me.</p> <p class="MsoNormal">Sto pensando ad ognuno di voi. Mamma, papà, enrico, anna, fede, mattia, giulia, steffa, debora, gigi, giorgia, ale, anto, zia, zii, nonni, amici, laura, gaia, amici, cugini, parenti, sorrisi, sorridenti, arrabbiati, traditi, feriti, trapassati e trasparenti. Penso a voi e a come avete modellato la materia greve del mio essere. Come avete impresso le vostre mani, con violenza con egoismo e con forza, sulla materia del mio corpo. Come avete saputo dare a Me la mia forma. Come avete reso me qualcuno che non era me. Come avete creato me.</p> <p class="MsoNormal">E ora è il momento di passare oltre. Ora è il momento di iniziare la discesa verso la fine.</p> <p class="MsoNormal">Voi, grandiosi scultori, avete inciso e scolpito la mia forma, l’avete resa reale, l’avete resa umana e l’avete resa me. Alcuni con delicatezza, altri mordendo con forza, altri con perizia, alcuni con maldestra violenza. Alcuni mi hanno modellato con un bacio, con una carezza, altri con un pugno o una pugnalata. Alcuni hanno permesso che la mia materia penetrasse all’interno delle loro fessure. Alcuni hanno sputato sulla mia esistenza.</p> <p class="MsoNormal">Ora è il momento di passare oltre. Dopo la scultura e la cottura bisogna approcciarsi all’inevitabile fase che succede a queste, e che è comune a chiunque rechi in sé il baco della mortalità.</p> <p class="MsoNormal">Ora voglio che su di me sia il vento, il tempo, lo strisciare distratto di una mano, che non scolpisce ma che, col passare dei secoli, mi levigherà, fino a rendermi informe. Morto. Forma perfetta.<br />Ora voglio che siano i passanti, i turisti della mia vita, i distratti che mi regaleranno un bacio, chi mi scoperà, chi mi saluterà ed andrà oltre. Levigare lentamente, secondo per secondo, fino alla fine di tutto. </p> <p class="MsoNormal">Levigare fino alla sostanza, cioè il mio semplice, immenso, comune, nulla.</p>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-34616191559037814582010-03-13T20:53:00.002+01:002010-03-13T21:10:27.603+01:00AnimaIncredibilmente ci sono ancora.<div>Io. Noi. Me.</div><div><br /></div><div>Lo strano concetto di un'anima all'interno di un cassetto. Stretta in un pugno.</div><div>Mi domando cosa devo aspettarmi dal domani.</div><div>La mia scuola, la mia famiglia. I miei affetti.</div><div>Tutto ciò è finto. Falso. Inutile. Volatile.</div><div>E' olio bollente. Che se provi ad avvicinare la mano finisci per bruciarti.</div><div>Mi domando a cosa devo puntare?</div><div>L'amore il lavoro il successo la felicità?</div><div>O forse devo semplicemente rimanere qui dove sono. Perchè l'equilibrio è dentro di noi, e muovendoci ed agitandoci non facciamo altro che impedire a noi stessi di rendercene conto.</div><div>Il mio sogno è uno.</div><div>Uno. </div><div>E proprio perchè è uno è irraggiungibile.</div><div><br /></div><div>Esisto? Ci sono?</div><div>Queste frasi non hanno nemmeno niente di bello.</div><div>Una volta era prosa. Era forte. Era.</div><div>Ora sono cocci sparsi. Che per me non hanno senso. Figuriamoci per chi si avventura tra queste pagine.</div><div>Sono i vagiti di un bambino che non ha nemmeno imparato a parlare.</div><div>I giorni, scorrono. I sogni, appassiscono.</div><div>Ci si sente soli.</div><div>Soli soli soli.</div><div>Sole. </div><div><br /></div><div>Luce. </div><div>Dov'è la luce?</div><div>Qua è solo un gran buio. Nessuno vede niente.</div><div>Ho anche dei "lettori fissi", ho scoperto oggi.</div><div>Me l'ha detto Blogger. </div><div>Lettori fissi.</div><div>Persone che vogliono sapere quando e cosa scrivo.</div><div>Grazie....................</div><div>l'unica parola che riecheggia piena di senso.</div><div>Grazie perchè siete dei coraggiosi.</div><div>E soprattutto, se avete letto cose vecchie, siete pazienti: magari sperate che un giorno io ricominci a scrivere. Scrivere.</div><div>Non spargere muco e lamenti.</div><div>Scrivere.</div><div>Ho racconti, idee, cose. Ho storie.</div><div>Fatte finite raccontate.</div><div>Sono in un cassetto.</div><div>Io non sono uno scrittore.</div><div>Quindi rimangono lì.</div><div>Incomplete, piene, gravide.</div><div><br /></div><div>Dammi delle regole, e io infrangerò il mondo.</div><div>Fammi esplodere. Dammi tritolo energia acido sperma pelle flash luci dischi capelli sorrisi piercing nomi carni occhi.</div><div>Dammi entità atte ad esse bruciate. </div><div>E io ti darò la più semplice delle opere d'arte. Ti regalerò il latrato del cane rinchiuso in una stanza.</div><div>Non sono niente. Per questo posso tutto.</div><div>Posso permettermi di rimanere steso sulla spiaggia, lambito dalle onde. Di mattina. Ore 4. Io sono lì. Posso permettermelo perchè io non esisto.</div><div>E continuerò a non esistere perchè in questo modo posso perdurare nel mio dimenarmi.</div><div>Che per me è vita.</div><div><br /></div><div>Non capisco.</div><div>Le mie parole. Le mie frasi. I mie lamenti.</div><div>Sono come lamiere.</div><div>Sono acuminate.</div><div>Sono sgradevoli.</div><div>Eppure. Qualcuno rimane "fisso". Qualcuno vuole sapere perchè e cosa.</div><div><br /></div><div>Incredibile.</div><div><br /></div><div>Tutto ciò mi fa andare avanti ancora di più.</div><div>Guardo le persone.</div><div>Mi sento diverso.</div><div>Guardo gli amici.</div><div>Mi sento incompreso.</div><div>Guardo le ragazze.</div><div>Mi sembro inadatto.</div><div>Guardo il futuro.</div><div>Mi sento.</div><div>Guardo.</div><div>Sento.</div><div><br /></div><div>Grazie.</div><div>Io vado avanti.</div><div>Con la mia musica i miei sogni, i miei tentativi, le mie debolezze, le mie grida, i miei odori, i miei occhi.</div><div>Io vado avanti. Supero tutta la fila di persone davanti a me.</div><div>Non ho tempo di aspettare perchè mi stanno aspettando.</div><div>Di là da quel muro, c'è qualcuno che mi aspetta. Non importa quanta gente abbia conosciuto. Non importa quanto male io abbia sparso. Non importa che la mia anima sia ora gonfia di pus. Non importa che la mia fine ci sia o meno. </div><div>Importa che di là ci sia qualcosa.</div><div>Non posso sopportare l'idea.</div><div><br /></div><div>Sabbia, polvere. Un disneyano cerchio della vita.</div><div>Non posso.</div><div>Non ci riesco.</div><div>Non ci credo.</div><div><br /></div><div>Ho bisogno che al di là dell'ostacolo non ci sia solamente la disgregazione.</div><div>Ti invoco.</div><div>Perchè ho bisogno di te.</div><div>Ti invoco.</div><div>Perchè altrimenti non ce la farei.</div><div>Ti invoco.</div><div>Senza sapere il tuo nome, il tuo colore.</div><div>Ti invoco.</div><div><br /></div><div>Anima.</div><div>Io ti invoco.</div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-15157985577880173292010-01-20T21:32:00.003+01:002010-01-20T21:36:42.274+01:00Riflessione #1E se forse tutta la tua vita si riassume nel senso del giorno del tuo compleanno?<div>Hai 24 ore tutte per te, una festa incredibile. Bellissima.</div><div>Hai regali.</div><div>Facce rivolte verso di te.</div><div><br /></div><div>Poi arriva la mattina dopo.</div><div><br /></div><div>Ti aspettano altri 364 giorni di niente.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>L'insostenibile leggerezza dello sperare.</div><div>Dio come suona male. Dio. </div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Ps: grazie per quei capelli sottili come spilli, che mi hanno forato il cuore.</div><div>Grazie per quegli occhi profondi come il peccato in cui ti rinchiuderei.</div><div>Grazie per non esistere, perché non saresti mai abbastanza per i miei sogni.</div><div>Grazie per sorridermi solamente quando lo desidero.</div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-79472982756900484662010-01-15T03:41:00.003+01:002010-01-15T04:10:09.922+01:00La deontologia del giocatore di Tetris come risposta all'irrazionalità delle relazioni umane.<span style="font-style: italic;">Piccoli appunti in vista di Milano. Notte fonda.<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-style: italic;">Q</span></span></span>uello che posso lasciarti è una poesia, perchè questo è quello che so fare.<br />Non scrivo molto spesso oramai. Diventa un po' come una morte interiore; scrivere ruba frammenti di qualcosa, qualcosa a cui non riesco a dare un nome. Però è quello che faccio; lo faccio e vorrei saper fare altro.<br />Ma non voglio mentirmi. Io posso fare solo questo. E mi piacerebbe fosse diverso.<br /><br />Ci sono persone che leggono queste righe. C'è un'Italia che mi sembra quotidianamente violentata. E ci sono amici veri e amici no. E mi rendo conto che è troppo facile scambiarli gli uni con gli altri.<br /><br />C'è una cosa, sempre, che sfugge. Qualcosa che rimane sempre sospesa. Impigliata tra le dita. Come intrappolata, in quel limbo che separa il pensiero dal mondo scritto sulla carta.<br />A volte mi manca l'odore del mare.<br />Mi manca casa.<br /><br />Eppure la vita che c'è, la forza vitale che questa città trasuda. Tutti i sorrisi, le serate che precedono i risvegli nervosi e i mal di testa.<br />Nostalgia sempre. Per coprire l'ansia. Il senso di vertigine.<br /><br />Per te che leggi, con un infinito senso di riconoscenza. Perchè mi fai sentire vivo. Perchè ogni tanto hai il coraggio di arrivare fino in fondo.<br />Perchè l'unica vera domanda è una: perchè dovresti leggere tutto questo?<br />Non è una melodia, è un lamento. Non è un quadro ma una macchia. Non è bello e non è dolce. E' doloroso. Come un addio, come la suonata triste del mendicante.<br />Anche io ho bisogno di carità.<br /><br />Mi sento pieno di amore. Mi sento pieno di vita. Mi sento. Io.<br />Io.<br />Mi sento e mi ritrovo a credere nel poter raggiungere qualcosa. Mi sento e riesco ad ascoltare lo sciabordio delle onde. Il profumo di salsedine che purtroppo voi non potete conoscere.<br />Il mare rimane dentro di me.<br />Sto attraversando il mondo, l'universo forse, condotto in un viaggio che porta in un luogo uguale per tutti noi. E a cosa posso dedicare questo tour suicida?<br />Alla vita.<br />Alla scrittura.<br />Ai sogni.<br />Ai bisogni.<br />Al tuo sorriso.<br />Sono pronto a dirti che ti amo.<br />Pronto ogni volta che tu me lo vorrai sentire dire.<br />Perchè l'unico motivo per vivere è non avere un motivo.<br />Nonostante tutto.<br /><br /><br />E se a volte gli incontri spaventano, perchè hai rivisto quell'amica che ti ha strappato un pezzo di anima, perchè hai sbattuto la fronte e hai visto il sangue...se a volte cresce la sensazione di starsi specchiando nella propria solitudine...<br />...allora chiudi gli occhi, accogli tutto il veleno che puoi contenere, accetta lo scherno del mondo.<br />Chiudi gli occhi ed ascolta il rumore che si sente dentro di te.<br />Per ritrovare te stesso, per farti di nuovo sentir parte della tua ballata magica. Per esserci veramente.<br /><br />Siamo orfani.<br /><br />Siamo ciechi.<br /><br />Ma abbiamo la possibilità di scegliere tra il paradiso e l'inferno. Tra i sogni e il dubbio.<br /><br />Io continuo a inseguire dietro gli angoli i miei desideri. Continuo a rinunciare a me non sapendo dividermi adeguatamente al mondo che mi sta intorno.<br />Continuo ad esserci ogni giorno.<br />E, oramai sempre più raramente, continuo a scrivere.<br />Ma rimane sempre ugualmente doloroso.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-86574135733292901262009-12-25T03:51:00.001+01:002009-12-25T03:54:11.544+01:00Sante Nicola<p class="MsoNormal">Dove sono i miei tre fantasmi?<br />In questa notte blu, in questo silenzio sconvolgente, dove sono gli angeli della mia salvazione? Dove i violini? Dov’è l’orchestra che deve accompagnarmi in questo viaggio?<br />Come una via di Milano, scura, lucida, umida. Senza anima.<br />Come un valzer, intrecciato su se stesso.<br />Che io vada avanti o indietro, non cambia il risultato. Tutto marcisce, tutto si riduce ad un inutile esercizio di stile.<br />Non ce la farò mai. Non porterò a compimento il mio destino.</p> <p class="MsoNormal">E intanto urlo.<br />Ma nessuno sente.</p> <p class="MsoNormal">Intanto grido e la gola mi si strappa. Il sangue bagna i denti, la lingua si ammorba.<br />L’urlo diventa un fragore di tuono. I miei gemiti diventano fantasmi, amari. Come il passato.</p> <p class="MsoNormal">Grido e compongo note violente e stridenti. Rimango fermo, distruggo tutto con ogni singolo mio movimento. Mi muovo, uccido. Penso, uccido. Amo, uccido.</p> <p class="MsoNormal">Metto un piede in fallo. La marcia in folle. Una foto in bianco e nero: io, il vuoto del cielo, e una musica che sulla pellicola non so come fissare.<br />Che fa cadere l’inverno su di me.</p> <p class="MsoNormal">La notte di Milano. Blu, tumida, soffocante.<br />La notte di Cesena. Un fienile, un rumore di qualcosa lontano.</p> <p class="MsoNormal">Tutto finisce ma il circo continua il suo terribile viaggio.<br />Guardo le mie mani e le vedo sporche del dolore che hanno sparso sulla terra. Mi sento colpevole, mi sento sporco. Mi sento bisognoso degli altri. Mi sento di odiarvi tutti.<br />Non ci sarà un domani migliore. Non ci sarà neppure un domani.</p> <p class="MsoNormal">La musica.</p> <p class="MsoNormal">La musica che accompagna. Con l’orchestra. Con il sudore ed i calli sulle mani. La musica che mi fa rinascere. La musica come strumento di vita. La musica come appiglio, come evasione. Come speranza.<br />I violini hanno una sola nota. I colori sono solo tre. I giorni sono infiniti, i respiri no.<br />Io impiego il mio tempo nel timore del disorientamento. Mi guardo attorno in un limbo bianco.<br />Negli ultimi mesi sono riuscito a perdere anche la capacità di raccontare. Ora tutto è spezzato, frammentato. Ora tutto è tagliente. Ora mi vedo ma non mi amo. Mi sento ma non mi voglio.</p> <p class="MsoNormal">Voglio ricominciare.<br />Da me, dalla musica. Dal bisogno di vedere qualcosa. Perché ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile. Perché ci credo, mentre appoggio la mia testa nella ghigliottina. Mentre la inserisco nel forno, mentre la cingo con un cappio. Mentre la accosto alla canna di una pistola. Mentre la adagio sul tuo seno di donna. Donna che io non conoscerò mai davvero.</p> <p class="MsoNormal">Tutto questo è per te.</p> <p class="MsoNormal">Per tutto ciò che non saprò mai dirti. Per tutto quello che vorrei ma non vorrò. Per tutto quello che sarà pensato ma non verrà ascoltato.<br />Non mi bastano le parole, non mi bastano gli occhi. Non centrano le lacrime, non bastano le note.<br />Ci sono cose che non possono esser pensate. Figuriamoci dette.<br />Ci sono capelli che non posso sfiorare. Ci sono attimi che non posso vedere.<br />C’è il tuo animo. C’è il modo in cui sai parlarmi. C’è il bisogno di esserci.</p> <p class="MsoNormal">Incredibile.</p> <p class="MsoNormal">Unico.</p> <p class="MsoNormal">Violento.</p> <p class="MsoNormal">Assurdo.</p> <p class="MsoNormal">Infinito.</p> <p class="MsoNormal">Questo<br />è per tutte le orecchie che non mi ascolteranno.<br />Questo. È per tutti voi. Che pensate che c’è un motivo per leggermi.<br />Questo. È per l’essere più speciale dell’universo. Per l’anima più bianca.<br />Per il fondale più nero.<br />Per la luce più forte.</p> <p class="MsoNormal">Questo. Mi cambia. Ogni giorno.</p> <p class="MsoNormal">Domani arriverà solamente dopo oggi.<br />Manca un lunghissimo giorno. Mancano anni interi.<br />Ci vuole forza. Ci vuole un coraggio che non possiedo.</p> <p class="MsoNormal">Tu, stupido pagliaccio, ridi.</p> <p class="MsoNormal">Tu, animo di sabbia, ridi.</p> <p class="MsoNormal">Io spengo le luci.<br />Io chiudo il sipario.<br />Io ci do un taglio.<br />Non voglio più sapere nulla di me, dei miei errori, dei miei bisogni. Sono stanco di camminare nel baratro di un sogno. Sono stanco di sentir le canzoni finire.</p> <p class="MsoNormal">Ci do un taglio.<br />Col mondo, con me. Soprattutto con me.<br />Senza fratelli, senza anima, senza oggetti. Senza sorrisi, senza legami. Senza speranze.</p><p class="MsoNormal">Attendo tre fantasmi, eppure la notte rimane blu.</p> <p class="MsoNormal">Attendo una visita. Ho lasciato dei biscotti di fianco al camino.</p> <p class="MsoNormal">Attendo.</p>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-30066065184939541062009-12-14T23:42:00.001+01:002009-12-14T23:44:23.654+01:00Eterni ritorni. <meta name="Titolo" content=""> <meta name="Parole chiave" content=""> <meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"> <meta name="ProgId" content="Word.Document"> <meta name="Generator" content="Microsoft Word 2008"> <meta name="Originator" content="Microsoft Word 2008"> <link rel="File-List" href="file://localhost/Users/lorenzomontanari/Library/Caches/TemporaryItems/msoclip/0clip_filelist.xml"> <!--[if gte mso 9]><xml> <o:documentproperties> <o:template>Normal.dotm</o:Template> <o:revision>0</o:Revision> <o:totaltime>0</o:TotalTime> <o:pages>1</o:Pages> <o:words>248</o:Words> <o:characters>1414</o:Characters> <o:company>NABA</o:Company> <o:lines>11</o:Lines> <o:paragraphs>2</o:Paragraphs> <o:characterswithspaces>1736</o:CharactersWithSpaces> <o:version>12.256</o:Version> </o:DocumentProperties> <o:officedocumentsettings> <o:allowpng/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves>false</w:TrackMoves> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:drawinggridhorizontalspacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:drawinggridverticalspacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:displayhorizontaldrawinggridevery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:displayverticaldrawinggridevery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:dontgrowautofit/> <w:dontautofitconstrainedtables/> <w:dontvertalignintxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <style> <!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:Cambria; panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:auto; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:3 0 0 0 1 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin-top:0cm; margin-right:0cm; margin-bottom:10.0pt; margin-left:0cm; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Cambria; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:Cambria; mso-fareast-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Cambria; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi; mso-fareast-language:EN-US;} @page Section1 {size:595.0pt 842.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:35.4pt; mso-footer-margin:35.4pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style> <!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Cambria; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Cambria; mso-hansi-theme-font:minor-latin;} </style> <![endif]--> <!--StartFragment--> <p class="MsoNormal">So ancora scrivere?
<br />Non lo so.
<br /></p><p class="MsoNormal">Non so più niente.
<br /></p> <p class="MsoNormal">E tutto sembra un andirivieni di fatica, tram, ozio e buio. Nel mezzo tanti desideri, e un mare infinito di silenzi.
<br />Non voglio essere ermetico. Odio gli ermetici. Parlo con la lingua mia naturale, ma forse sono davvero deforme.</p><p class="MsoNormal">Sono ancora in grado di scrivere? È un po’ come chiedere se ancora so amare.</p> <p class="MsoNormal">Certo.</p> <p class="MsoNormal">Non si impara a scrivere, così come non si impara ad amare.
<br />Arriva ti prende e ti riempie la gola.
<br />E succede tra le lenzuola di un letto, tra una lentiggine ed un'altra. Tra un sorriso.
<br />Succede in giro per la città, nell’angolo di mondo più impensabile.
<br />Succede con i piedi sul bordo del mare.
<br />Con il vento, il silenzio ed il fragore del mare.
<br />L’amore, la scrittura, sono menzogne, sono bugie che ti illudono. Come una fotografia.
<br />Come la traccia di qualcosa che non c’è più. Non è presenza di un’assenza. È assenza di ciò che fu presente.
<br />La fotografia è una lapide che ci fa affondare più felicemente nella nostra fossa.</p> <p class="MsoNormal">Inganni raggiri.
<br />Succede mentre ascolto una canzone che avevo dimenticato e mi dico “Wow, ma allora è possibile farlo…”. E intanto un altro braccialetto mi si è rotto. Da quando ho fatto la maturità, erano dodici, ne sono rimasti tre. Un po’ alla volta tutto va finendo. Come le chiacchiere, i discorsi, le illusioni.</p> <p class="MsoNormal">Come le canzoni.</p> <p class="MsoNormal">Mi è riservato tanto odio e tanto amore. Ma l’amore fa meno baccano. E per questo l’odio scava più a fondo.</p> <p class="MsoNormal">Siete andati in tanti. Tante persone che vorrei fossero ancora qui con me. Una per una. Siete almeno mille. Tutte le persone che ho perso…</p> <p class="MsoNormal">È stata colpa mia? Sono stato io a cambiare e ad allontanarvi da me?</p> <p class="MsoNormal">È sta mia la colpa?</p> <p class="MsoNormal">Mi dispiace amici.</p> <p class="MsoNormal">Non avrei voluto. Io non vorrei mai.</p> <!--EndFragment--> Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-32701799679906864832009-10-15T20:27:00.001+02:002009-10-15T20:28:47.312+02:00UnOE vaffanculo! Ogni giorno ogni cazzo di lacrima.<br />È un richiamo alle armi, tutta la vita, tutti i discorso di cui poi perdo il filo.<br />Ma quale filo?<br />Ma quale paratassi, ma quale ipotassi, ma quali schemi. Non esiste la vita, figurarsi l’evasione da essa, non esiste una cazzo di verità, figurarsi le risposte alle domande. Non ho capito se sono io che non ci arrivo.<br />E davvero ancora stanno cercando un modo di essere lineari? Ma non ti rendi conto che basta un bicchiere di grappa per perdere la linea retta del camino? Basta aver il coraggio di spostarsi trenta centimetri più in là e il mondo diventa un cazzo di 2d distorto e mostruoso che ti appare alieno. Vaffanculo!<br />Quale regola? Quale famiglia? Quale trascendenza se nemmeno ho capito come si mettono i piedi in fila? È come chiedere ad un bambino di tre mesi cieco di descriverti l’uso del colore piatto in Basquiat.<br />Grazie a dio (Dio?) il tempo passa dritto ed inesorabile e rende limitati i momento in cui l’universo ti crolla addosso e allora tu, come facevi quando avevi sedici anni, ti metti a battere su una tastiera di plastica (Plastica!!) cercando qualcuno a cui far leggere le tue mosse da ragazzina. Con tutto il rispetto per le ragazzine, almeno loro sono oche e non se ne rendono conto.<br />Cosa mi manca? Cosa cazzo mi manca???<br />Voglio poter guardar tutti negli occhi, non ci riesco a sentirmi un gradino più in basso. Non ce la faccio ad esser indietro. Me ne fotto se ho dieci anni in meno, se ho visto meno cose, se non ho ancora avuto la possibilità. Sono come il pilota che in autostrada vuole superare tutte le macchine. Continuerò a correre fino a quando un guardrail non si allungherà e mi ghermirà. E allora ciao.<br />E non ridete. Perché c’è un guardrail per ognuno di noi. Ognuno.<br />Cerco un modo diverso di dire le cose. Alla fine ritorno sempre su questa cazzo di tastiera.<br />colleziono complimenti però non colleziono soddisfazioni che durino più di due sillabe (o cinque se c’è anche la lode).<br />Sembra fatto apposta, non vai né avanti né indietro. Sono sempre qui. Sono sempre nello stesso cazzo di punto.<br />Un infecondo gusto del lamento, fine a se stesso, non creativo, non propositivo. Indietro di un milione di anni almeno.<br />Invidioso di tutti, anche se poi magari io ho di più, non importa.<br />La punteggiatura, la grammatica, l’insieme delle regole che mi dovrebbero condurre ad un nuovo alito. Invece no.<br />Cosa devo fare? Cosa devo fare? Cosa cazzo devo fare? Cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa? Cosa cosa cosa? Cosa?<br />Cosa?<br />Voglio arrivare, e una volta arrivato voglio ripartire e riarrivare. Non mi basta mai nulla (quindi non arriverò mai da nessuna parte). Chissà, magari anche Kieslowski o Kubrick poi non erano tanto soddisfatti quando riguardavano i loro film. film? devo fare un film? devo fare? Io voglio esplodere. Esser ricordato come il momento di cesura. Tra il prima e il dopo.<br />voglio essere la linea di demarcazione tra ciò che veniva prima di me e ciò che è venuto dopo. E non mi basta esser tra i migliori. Devo esser in cima. Devo arrivarci, eppoi salire, eppoi sbriciolare la montagna. Voglio esser un cannibale: la gente, se vuole, può accodarsi. Io voglio arrivare in cima ad un cima che non esiste. Perché so, lo so! che non nessun punto sarai mai un punto di arrivo.<br />Quindi qual è la soluzione a questa giostra? Devo passare tutta la vita a correre un maratona su un tapis-roulant?<br />E lascio un ellisse.<br />Dov’è il punto di fuga? Nella morte? Nella morte. Nella morte!? Non lo so, perché è incapibile. Devo fare la cosa più bella, devo fare qualcosa che incarni questa mia tensione verso il nulla?<br />Ma come si fa? Come come come come? Come?<br />Di sicuro non attraverso questi tasti di plastica, di sicuro non attraverso ai vostri limitati occhi. Di sicuro non attraverso un vocabolario. Devo poter prendere l’universo e modellarlo all’infinito, in un insoddisfatto tentativo di dargli una forma più perfetta di una sfera. Più sferica di una sfera.<br />Più rotondo.<br />Più tutto del tutto.<br />È una corsa verso l’annientamento.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-12082273966096273312009-10-07T16:53:00.002+02:002009-10-07T17:07:38.185+02:00Stringi un corallo...Un funerale? Cazzo è il mio!<br />Un problema alla testa, mi verrebbe da dire. Oppure forse è stato il fatto che ho odiato tutti, dal primo all'ultimo, dal primo all'ultimo minuto?<br />Però cavoli...eppoi è qui, qui vicino alo sterno, che mi si stanno condensando tutti i conati di coscienza. So chi sono io, me lo ha spiegato Freud. So perchè mi esprimo, so perchè faccio blablabla, me lo ha spiegato Derrida.<br />Troppo colto, troppo ignorantemente attaccato ad un particolare, come fosse il primo, con il desiderio di diventare un n-logo. Merda.<br />Prossima canzone. Parte questo valzer...mah!<br />E io intanto assisto al vosro ballo, e mi chiedo come sarebbe se mi piacesse come piace a voi. O come sarebbe se avessi le palle di sbraitare.<br />Morto. Come Mia Martini. Beh, sono in buona compagnia. Quantomeno.<br />Aspetto una sentenza. Anche se...sinceramente...non ho tanta voglia di saperlo. Meglio crogiolarsi nell'attesa piuttosto che scontrarsi con la realtà del "detto".<br />Una canzone gitana. Almeno il mio funerale è divertente; voi ballate, vi parlate, sorridete.<br />Che peccato non esserci più.<br /><br />Per te. Che hai detto detto eppoi non c'eri.<br />Per te. Che hai promesso eppoi hai preferito un adulatore al mio sincero interesse.<br />Per te. Che non leggi queste righe perchè è più difficile di giocare a FarmVille (Vaffanculo!)<br />Per te. Che con la panza nuda balli un ballo che mi avevi concesso.<br />Per te. Che preferisci tutto il resto.<br />Per te. Che continui a dire di capirmi, eppure non capisci nulla. E sei un niente.<br /><br />Ormai è finito il tempo, mi concedo un ultimo bicchiere. Bianco, per favore.<br />Intanto un'immagine di me da bambino cammina verso il buio (o forse è immensamente chiaro?), cammina eppoi quando arriva in fondo inciampa e si volta indietro con gli occhi gonfi di lacrime.<br />No, non piangere.<br /><br />Per te, che ridendo hai saputo spezzare i fili che tenevano insieme questo scatolone di burattini. E che mi hai privato anche del desiderio di mettere in fila i respiri. Che mi hai fatto stringere il volante più forte di quanto non avessi mai fatto. Che hai reso la spiaggia piena di cicche sigarette un'esotica spiagia bianca di nuvola.<br />Che mi costringi a pensare al mio funerale, piuttosto che all'agonia di un giorno, e di quello dopo.<br /><br />Niente amici perchè è più semplice; fortunato per via di un dono, che diventa una tettoia dove rifugiarsi, quando il mattino comincia a far bruciare la mia ombra di vampiro.<br />E quindi, da vampiro, rimango chiuso nella mia bara. E assisto al mio funerale.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-81515439370753043882009-07-12T22:54:00.002+02:002009-07-12T23:05:18.614+02:00L'infinita leggerezza dell'essere diversiIl blog è morto?<div>No. Siamo solo leggermente affaticati. Siamo spaesati.</div><div>Forse sono diventato troppo esigente con me stesso, e pretendo da me un qualcosa che non sono in grado di corrispondere.</div><div>Troppo lontano dalla vetta. Capace solamente di citazioni che io solo capisco.</div><div>Solo.</div><div>Eppure sono ancora qui. Come ancora qui siete voi, che pochi, ma coraggiosi, continuavate a venir qui ogni tanto. Dandomi una spinta.</div><div><br /></div><div>Vuoto</div><div><br /></div><div>Come l'attesa di una risposta che non arriva. Come il desiderio che non viene appagato. Quando vorresti con tutte le tue forze, eppure non c'è modo di esaudirti.</div><div>Vuoto come il silenzio.</div><div>Perchè non basta la musica, non bastano le grida, e non mi basta nemmeno più lo sballo.</div><div>C'è una vetta, inarrivabile, a cui miro per sentirmi vivo. Per poter vibrare di quella tensione umana che ci porta al limite, che ci permette di esser primavera.</div><div>Più cresci più i tuoi obiettivi diventano ambiziosi, e più questi obiettivi diventano difficili da raggiungere. E piano piano cominci a desiderare la fuga.</div><div>Non una città, non un nido. Non un luogo non un sentimento.</div><div>Forse si agogna solo ciò che non si ha. In un circolo di viziose bramosie.</div><div>E finisci per desiderare solo la carne di una ragazza non tua, solo il talento di un genio a te superiore, solo la pace di un silenzio a te sconosciuto. </div><div>Forse, cerchi solo due occhi più profondi dei tuoi. Dove perderti. Dove imparare a credere di nuovo.</div><div>Fino al prossimo terremoto, fino al prossimo silenzioso ribaltone.</div><div><br /></div><div>E si va...come cieche bestie vanno, sempre in moto verso una quiete in tempesta.</div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-92194465821537615222009-04-03T01:35:00.000+02:002009-04-03T01:36:07.732+02:00Terza serata..Una vita non basta e non ti basterà mai…<br />Oggi cambia tutto. Perché non mi basta. Perché questo delirio non è quello che voglio. Perché la tua puzza di merda mi ha stufato.<br />Vaffanculo e rinasci.<br />Sono fragile. Sono un cazzo di gigante di vetro che non aspetta altro che una piccola crepa.<br />Cin cin.<br />Mi affogo. Affogo voi, te, il mio mondo, il mondo che mi vorresti vendere.<br />Una vita non basta.<br />Tutto brucia e io brucio con lui. Fondamentalmente ingenuo. Inconsapevole. Impaurito. Incazzato e con uno sguardo a quello che ho lasciato per strada.<br />Ho perso tanto nel corso del tempo. Ho perso tante speranze, ho fallito tante prove. La vita mi sfida e io crollo sulle ginocchia. Lentamente mi lascio scivolare nella mia tana scavata nella sabbia.<br />E cambiano i ritmi. La musica si fa isterica, poi nevrotica, poi armoniosa. Poi si spegne. Si abbassa il sipario. Io non capisco. Ma si abbassa. Un delirio. La fine del mondo concessa solamente a chi è pronto a spingersi fino al più degradante livello di se stesso. In quello strato lontano e oscuro in cui fanno le tane i topi, in cui restano a marcire i rifiuti.<br />È una guerra ma io sono un kamikaze. Figlio di puttana.<br />Tutti hanno un dramma. Tutti hanno una storia da raccontare. Tutti hanno qualcosa per cui vale la pena ascoltarli. Tutti hanno un senso. Io non ho nemmeno un’idea originale. Non ho un singolo racconto che non sia già stato narrato.<br />Provo a dormire. Non ci riesco. Provo a mettermi davanti ad un foglio e a disegnar l’infinito. Non ci riesco. Provo a disegnare il mio volto. Non ci riesco.<br />Prendo fiato. Stacco la spina.<br />Buio. Silenzio sopra tutti i mobili dell’arredamento.<br />Infine esplodo.<br /><br />Frasi pensieri lacrime bestemmie grida sperma rabbia occhi sgranati vene occhi gelidi. Amore.<br />La vita come un palco. Io incapace di ricordare le battute del mio copione. Io che improvviso.<br />Vado a braccio.<br />Un altrr bicchiere di vino.<br />Senza paura ma solo con certezze semplicemente inventate.<br />E se non ti piace non leggere. E se mi disprezzi vaffanculo. E se ti credi meglio di me evidentemente avrai ragione. Io sono\sarò\voglio essere\spero di essere\sono una semplice candela che brucia lentamente. Dall’alto verso il basso. Noiosamente. Dall’alto verso il basso.<br />Una goccia alla volta.<br />Cera.<br />C’era.<br />Non lo so se il mondo è perfetto.<br />Un altro bicchiere di vino. Ormai è caldo.<br />Non lo so se il mondo è perfetto. Forse sì. La colpa non è del mondo ma mia. Pace. Pazienza. Che delirio. Che cazzo di parole in fila come una bianca striscia di cocaina.<br />Eppoi su per il naso dritto nel cervello poi attorno ad esso fino a quando non si attacca alla parte più delicata, più morbida, più gustosa da distruggere, del tuo cervello. Ti spinge ti violenta. Ti spreme l’anima, ti comprime l’osso del collo eppoi ti lascia in terra con la sensazione, credetemi sgradevole, di aver appena consumato il tuo ultimo tasto. Umiliato. Ogni schiaffo dato ne esige cento ricevuti.<br />In un cinema. Da solo. Lo schermo non ha vita questa volta. È tutto nero. In mezzo allo schermo c’è un taglio. Una figa? No. Forse un sorriso deforme. Com’è che vorrei tutto meno quello che ho? Com’è che mi taglio le vene? Come? Come se. Scivola corre come un’autostrada. Poi arrivi al casello. Timbri, paghi il dazio: delusioni, sofferenze, la tua migliore amica che ti accoltella, l’amore che finisce, gli amici che ti abbandonano.<br />La sbarra si alza.<br />Sei morto.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-39386449766729769722009-03-21T04:08:00.000+01:002009-03-21T12:45:47.962+01:00Dipendenza<p class="MsoNormal">Ritorno sui miei passi. Ritorno a scrivere.</p> <p class="MsoNormal">Perché è quello che sono. Quello che voglio.</p> <p class="MsoNormal">Io, voi. Ciò che scrivo.</p> <p class="MsoNormal">Il desiderio di esser letto, di valere qualcosa.</p> <p class="MsoNormal">Di essere un poeta.</p> <p class="MsoNormal">Ritorno come un’ingenua circonferenza.</p> <p class="MsoNormal">Solo per scrivere, senza voler dimostrare nulla. Solamente io e me stesso e voi. </p> <p class="MsoNormal">Senza soggetti, senza temi. Senza pensieri.</p> <p class="MsoNormal">Parlare come rotolare. Lasciare cadere un sassolino per vedere quale valanga saprà scatenare. Per l’amore di premere i tasti; senza il bisogno di avere un motivo.</p> <p class="MsoNormal">Il sole altissimo. La musica. La luce.</p> <p class="MsoNormal">La bellezza di questa vita terribile.</p> <p class="MsoNormal">Sempre disperato e sempre innamorato. Della vita. </p> <p class="MsoNormal">È tutto qui. Felice di scrivere.</p> <p class="MsoNormal">Sempre bisognoso di qualcuno che mi legga. Che mi dica che esisto.</p> <p class="MsoNormal">Attraverso le lettere, le parole, perpetrare la mia esistenza. </p> <p class="MsoNormal">Così tanto da dire in così poco tempo: l’amore, l’amicizia, il dolore, le speranze, i miei genitori, i miei sogni.</p> <p class="MsoNormal">Per ogni pensiero una parola, una frase. Una vita.</p> <p class="MsoNormal">“…e se una vita non basta…”</p> <p class="MsoNormal">Ritorno a scrivere perché è quello che so fare. È quello che voglio fare.</p> <p class="MsoNormal">È la mia speranza, il mio salvagente.</p> <p class="MsoNormal">La vita è mia: rovina, perdono, benzina, passione, fumo, sorrisi e tutto il resto.</p> <p class="MsoNormal">Ritorno a scrivere perché è il mio modo di esistere.</p> <p class="MsoNormal">Con gli occhi chiusi, con i muscoli rilassati, con la mente leggera…</p> <p class="MsoNormal">La mia vita è parola scritta.</p> <p class="MsoNormal">La mia vita occuperà tutti i fogli della mia vita.</p> <p class="MsoNormal">Ritorno a scrivere. E vorrei non aver mai smesso.</p> <p class="MsoNormal">Ritorno a scrivere perché mi fa bene.</p> <p class="MsoNormal">Scrivo perché quando scrivo sono felice.</p>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-55092558737226849212009-02-06T22:21:00.002+01:002009-02-06T22:29:53.381+01:00Un minutoNon sono gli occhi immobili.<br />Non sono le mani sospese, rimaste senza parole.<br />Non è il silenzio, che mollemente cosparge l'aria.<br />Non è la voce, ormai dimenticata.<br /><br />Sei solo. Davanti al piatto di pasta che nemmeno vuoi. In un contesto che fatichi a capire. In un minuto che sai, sai che scivolerà via senza averti dato nulla.<br />E sarà un intero minuto di vita sprecato.<br /><br />Sarà buttato sulla montagna dei minuti sprecati, sarà dimenticato nella cantina allagata dei secondi che hai lascato gocciolare via.<br /><br />Ci sei tu, quel silenzio, quell'esitazione incerta che per un attimo ti strappa alla realtà. Ed è tutto nero. Perchè in te si insinua la viscida larva della paura, che ti sussurra nove semplici parole:<br />"Tu lo sai...tu lo sai che sei solo..."Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-60557739463032596772009-01-18T23:15:00.006+01:002009-01-19T01:12:03.462+01:00Questo sono io.<span style="font-family:courier new;"><br />..per ringraziare tutti coloro che leggono ciò che scrivo...</span><br /><br />Si...evidentemente dev'essere vero..<br />Probabilmente quello scrivo pecca di autocommiserazione, o forse, peggio, di autocompiacimento...<br />Forse l'ho fatto per davvero, mister errore...<br />Se queste parole sono sbagliate, se questi temi si ripetono, se a volte sembra tutto finto, come se volessi ergermi come il più afflitto tra i disperati...se se se...se tutto questo magari fa schifo...<br />Se è così mi dispiace, se è così probabilmente non sarò mai uno scrittore.<br />Però quello che scrivo è quello che sono. Ed è vero il contrario.<br />Perchè qui c'è dolore. E tutti noi siamo dolore. Eppure tutta questa infelicità non è mia, non in senso stretto...Non è vero che sto per crollare sfinito. Non è vero.<br />Ma in queste parole non c'è una distinzione chiara tra ciò che lo è e ciò che non lo è.<br />Se sono qui a scrivere è perchè sento di avere qualcosa da dire, e questa è la mia occasione. Ho fatto mille errori, troppe volte sono sfociato nella mera pateticità. Eppure questo è quello che ho da dire.<br />Se non apprezzate quello che scrivo ditemelo. Se mi ritenete patetico ditemelo.<br />Me ne andrò ma questo non è il momento.<br />Ora ho voglia di scrivere, di mettere su questo sfondo nero lettere e lettere.<br /><br />Ho letto i vostri commenti, che sono la cosa più bella per me. Che siano positivi o che siano negativi, per me sono preziosi.<br />Elena, Giulia, ly, o anche tutti coloro che rimangono anonimi, prima di tutto grazie. Perchè penso che condividere la vostra opinione sia una concessione che mi fate e ve ne sono grato.<br />Quello che scrivo...non ha un senso. La verità è questa.<br />Paradossalmente, esclusa qualche rara eccezione, i fatti che realmente mi fanno soffrire rimangono al di fuori di queste pagine. Molto spesso a far nascere i miei scritti è un piccolo umore, come un sassolino cade dentro di me e sento il ticchettio dei suoi rimbalzi...e la scrittura fa sì che, come una valanga, questo sassolino rotoli ingrandendosi sempre di più. Spesso ciò che si infrange su queste pagine è l'onda nata dall più minuta delle goccie.<br />E per questo forse è vero che le mie pagine sono piene di nulla. Forse non ho mai nemmeno voluto che fosse il contrario.<br />Non bramo commiserazione, davvero. Non vorrei mai che qualcuno leggesse e mi dicesse "poverino"... Se qualcuno passa di qui e legge, gli chiedo solo di leggere. La lettura è questo: trascende chi scrive, chi legge. Trascende sopratutto il momento.<br />E se con questo vorrei difendermi dicendo che non voglio essere un bambino che si lamenta, allo stesso tempo voglio dire che non sono nemmeno una persona che vuole suscitare riflessioni e che scrive con un fine secondo. No. Penso di non meritare nessuno dei due attributi.<br />Perchè il fine del mio scrivere non esiste.<br />Io mi sento bene quando scrivo.<br />Mi sento bene.<br />Che quello che scriva sia un diario, che sia tutto invece una finzione...io ho solo bisogno di scrivere...<br />Quando scrivo mi sento davvero bene. Anche se spesso mi strazio, se spesso la scrittura diventa dolore. Non importa perchè in quel momento io sono lì, sono vivo, ci sono. A volte sono incazzato, a volte triste, a volte sereno.<br />Vorrei ogni secondo ringraziare tutti coloro che passano qui, che lasciano una loro traccia.<br />Non è vero che scrivo per voi, però in qualche modo voi date valore a quello che faccio.<br />Tutto questo non si leva dalla mediocrità, è vero, ma basta per farmi sentire presente e vivo. Come ghiaccio che si rompe, come un attimo di silenzio in mezzo alla confusione...mi posso sentire vivo.<br />Questa non è la realtà, questa non è la mia vita. Io non capisco me stesso, forse non ci riuscirete nemmeno voi. Forse sì.<br />Questa non è la realtà, questa non è la mia vita. Ma questo sono io.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-11437259967180405662009-01-01T18:19:00.002+01:002009-01-01T18:57:44.761+01:00MarshallCiao amore mio...<br /><div>sono qui, lontano da te, dalla tua cameretta, perso in un angolo di buio...Da questo inferno silenzioso l'unico mezzo con cui posso raggiungerti e parlarti sono le mie rime, le parole che tante volte mi hanno allontanato da te. </div><div>So di non essere stato un buon padre in questi anni, so di aver trasformato la tua infanzia in uno strano incubo. Le cose andavano male, io e mamma abbiamo perso la testa e non abbiamo saputo vedere ciò che ci domandavi dal profondo dei tuoi occhi. </div><div>Avrei voluto darti tutto ciò che nella mia infanzia non ho avuto: una casa dove vivere, tanti giochi e tanti regali, la possibilità di costruirti il tuo futuro con le tue stesse mani, eppure sono stato troppo stupido e ho dimenticato di darti tutto me stesso come invece tu meritavi. Con le mie mani, con le mie parole ti ho allontanato. Così come ho fatto a causa delle mie assenze. </div><div>Il mio non esserci ha fatto sì che mamma mi odiasse, che dimenticasse il bene che ci eravamo voluti, non per colpa sua, ma assolutamente per colpa mia, perchè io ero matto e non la amavo come invece avevo promesso di fare...</div><div>Hailey lo so che il non avere una famiglia attorno a te ti fa soffrire, lo vedo nei tuoi occhi.</div><div>Io e mamma abbiamo ucciso i ragazzi che eravamo e abbiamo cominciato a ferire anche gli adulti che siamo, finendo per trasformare la nostra figura di genitori in mostri.</div><div>Tu vedevi il mio nome nei cartelloni pubblicitari, il mio volto in tv...ascoltavi la mia voce alla radio ma non mi sentivi mai al telefono. Io credevo di lavorare per il tuo bene mentre invece stavo scorticando il nucleo della nostra famiglia.<br /></div><div>So che mamma non è qui ora e che ti manca, so che non mi credi quando ti dico che ti darò il mondo se solo me lo chiederai. So che non vorresti un padre come me.</div><div>Eppure papà ti ama più di qualunque altra cosa.</div><div>Ora sono qui, ora affronteremo insieme ogni tuo incubo, ogni tua paura.</div><div>Niente più lacrime piccola Hailey, papà ti ha messa al mondo per amarti, proteggerti e farti diventare la principessa di questo pazzo mondo che come vedi non è facile da affrontare, ma che con l'amore può essere domato e placato.</div><div>Amore mio stringi i denti, non devi piangere, io sono qui di fianco a te e non ti lascerò. Se in passato ho sbagliato ora rimedierò; se in passato non ci sono stato ora sarò al tuo fianco; se non sono stato un bravo padre da oggi potrai chiamarmi di nuovo papà.</div><div>Perchè noi due non siamo i piatti rotti sul pavimento, non siamo le grida che hai dovuto sentire. Non siamo tutta la sofferenza che hai patito.</div><div>Non avrei mai voluto che tu vedessi come è morto l'amore tra i tuoi genitori, ucciso dai colpi che io e tua madre non abbiamo saputo non sparare.</div><div>Ora che hai dovuto vedere il fondo dell'abisso, perchè mamma non ce l'ha fatta più e si è arresa alla difficoltà di vivere in questo mondo così cattivo, ora ti porterò fuori dall'oscurità e ti darò il mondo, se solo me lo chiederai. </div><div>Mi sento ancora lontano da te nonostante un solo muro ci separi. Mi sento in colpa per tutto quello che non ti ho dato...perchè ho perso i tuoi primi passi, ho perso il tuo primo sorriso, ho perso la prima volta di troppe cose; ma grazie a Dio sei ancora una bambina e voglio dedicare il resto della mia vita a farti felice.</div><div>Ti darò quello di cui hai bisogno, una casa, dei giocattoli, il mio amore, e lo avrai prima di tutto..tu verrai prima di tutto. Un amore infinito, incondizionato, un amore che non è solo mio ma è anche della tua mamma, perchè anche lei, nonostante abbia deciso di staccare la propria spina, non ti ha lasciata sola..se quando ti ho trovata in casa, piangente perchè non capivi perchè mamma non si alzasse più dal letto, ho pensato che il mondo dovesse implodere; ora capisco che niente finirà mai fino a quando in te si conserverà il ricordo del tuo papà e della tua mamma uniti a formare una vera famiglia...</div><div>Hailey sono di fianco a te, niente più incubi, niente più lacrime. Sono qui e ti darò il mondo, se solo me lo chiederai.</div><div style="text-align: right;">Marshall</div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-72523157642589462062008-12-16T17:22:00.001+01:002008-12-16T17:22:42.722+01:00Crisi..Ebbene sì. Io, oggi, amo. Io, nel 2008, amo. Io, nel vuoto, amo.<br />Con in bocca il sapore delle mie scelte; con negli occhi le immagini di tanti peccati, di troppi rimpianti. Con in testa una melodia triste.<br />Soffocante.<br />Amo vivere amo sbagliare. Amo respirare.<br />Amo scrivere.<br />Amo sperare nonostante da troppo io abbia capito che tutto è inutile. Che i colpi di scena non arrivano mai. Che un arto ferito non guarisce da solo, col passare del tempo. Piuttosto s’incancrenisce, diventa livido, gonfio, purulento. E infine muore.<br />Nonostante questo io spero; io continuo a credere nei supereroi, nel perdono che arriva nonostante io non lo meriti.<br />Consapevole dell’inutilità di tutto questo, di questa platea, di questi occhi fissi su un piccolo grumo di disperazione e polvere da sparo. Pronto a deflagrare.<br />Senza caos. Senza urla.<br />Come il lampo illumina senza rumore.<br />Come la neve cade senza pesare.<br />Come gli anni, che si accavallano senza pietà.<br />Consapevole di star scivolando verso le fauci degli inferi, completamente disarmato: nel pugno una penna, sporca d’inchiostro e di polvere. Ho solo me stesso per potermi difendere da me stesso.<br />E se questa è la mia vita; se questo è il mio destino; se questo è tutto ciò che posso pretendere da questa realtà, allora sarò fango e mi modellerò sotto il peso dei vostri sguardi, delle vostre critiche. Sarò fango e m’insinuerò nelle fessure più nascoste, nelle pieghe meno visibili, e lì seccherò il mio inchiostro e spargerò in voi il seme della mia fame.<br />Il fiato che solo, può dar vita alle mie parole.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-73721436104552692562008-11-26T18:44:00.003+01:002008-11-26T18:59:30.710+01:00SbagliatoQual'è la giustizia? Quella del boia o quella della malattia?<br />Le cose sbagliate alle persone sbagliate. Le disgrazie peggiori alle persone migliori.<br />I colpi più duri a chi non li merita.<br />Si rimane basiti, sconvolti. Incazzati, con le lacrime agli occhi, con un senso di vuoto e una strana voglia di vendetta verso nessuno, se non verso Dio. Verso il Caso, il Destino, il Fato.<br />Si rimane storditi da una notizia che si sperava potesse non arrivare mai...senza parole, senza senso. Le partenze sono sempre dolorose ma quando il destino ti rapisce un pezzo di anima in maniera crudele allora il tuo cuore si spacca e rimane solo rabbia e vuoto.<br />Le persone vanno e vengono, a volte ci si dimentica anche di loro, eppure rimangono sempre nascoste in un angolo dentro di te, e nel momento in uci vieni a sapere una triste verità, tutto l'affetto che provavi verso quella persona, verso la sua semplicità, verso la sua voglia di scherzare sempre, verso quella vitalità che la malattia si è permessa di violentare. Un pezzo alla volta, carne e anima, sorrisi e sguardi, tutto lentamente rapito e schiacciato e infine soffocato in una bara che scompare al nostro sguardo.<br />Cose sbagliate, a persone sbagliate.<br />Rimane tutto il bene ma viene inesorabilmente sporcato da tutta la sofferenza che è stata scagliato contro un ragazzo che non lo meritava. Nessuno lo merita mai, è vero. Nessuno e perciò nemmeno lui.<br />Sbagliato. L'unica parola che mi viene. Sbagliato.<br />Dietro alla malattia rimarranno la sabbia, la pelle abbronzata, le risate...Mirabilandia insieme...<br />Rimarrà tutto.<br />Ma tutto rimane sbagliato.<br /><br />Pace.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-66912324027054201142008-11-20T01:32:00.002+01:002008-11-20T01:49:58.930+01:00LacrimeA volte è giusto piangere..perchè è un modo per tornare bambini, per pretendere di essere compreso e difeso da qualcuno, mentre solitamente sono gli altri ad esigere le nostre cure. Piangere è un modo un po' egoista per dire "ho bisogno di lasciarmi un attimo andare, ho bisogno che siate voi a proteggermi per una volta tanto".<br />A volte è giusto piangere perchè piangendo si espellono tutte quelle scorie che col tempo si sono accumulate dentro di noi, tutte quelle ferite che senza mai cicatrizzarsi si sono limitate a ricoprirsi di croste. Le lacrime lavano via ogni cosa, e alla fine si rimane soli con se stessi, soli con il vuoto che poche goccie hanno creato dentro il vostro respiro.<br />A volte bisogna piangere, perchè non si può sempre sostenere il ruolo che ci è attribuito. A volte si scaricano le batterie e si desidera solo una violenta dose di pianto per poter distendere tendini e muscoli e ricordare a se stessi che siamo esseri umani, con tutte le attenuanti che ciò comporta.<br />Piangere vuol dire viversi. Piangere vuol dire ammettere di essere fatti di carne, di debolezze e di paure.<br />Questo non è un mondo ospitale.<br />Piangere vuol dire fare parte di questo mondo in maniera autentica.<br />Piangere scava le rughe, spreme le lacrime dai nostri occhi e preme la nostra testa contro un masso invisibile. Piangere può rigenerarci.<br />Ogni tanto bisogna mollare gli ormeggi, salpare da questo porto di burattinai e ballerine e lasciarsi condurre dalla marea al largo del proprio intimo dolore, naufragando nelle lacrime che la nostra anima gronda.<br />Piangere...per poter poi ridere, per poter poi affrontare il domani con nuove energie, per diventare più forti.<br />Piangere non vuol dire essere deboli. Vuol dire essere.<br />Io, ora, piango.<br />Io... piango... perchè sono vivo.<br /><br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV_zLy3oK0jgLw0awDlIIM4HmMpwSAdiXlN8xt8SjG75hm_QOdwGkntPCCVNup5wyB4fUxfnrmZ-BvHSoqK5eKBscsLAXzYWcQb_vM5EXTedwkIV_iT3AhQohdpvYS9vdKij_K/s1600-h/goccia.gif"><img style="cursor: pointer; width: 200px; height: 297px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV_zLy3oK0jgLw0awDlIIM4HmMpwSAdiXlN8xt8SjG75hm_QOdwGkntPCCVNup5wyB4fUxfnrmZ-BvHSoqK5eKBscsLAXzYWcQb_vM5EXTedwkIV_iT3AhQohdpvYS9vdKij_K/s320/goccia.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5270535454060418178" border="0" /></a><br /></div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-54938120825216164772008-11-10T23:43:00.002+01:002008-11-11T00:02:25.642+01:00Milano e piove..E se anche tutto ciò che desidero non si rivelerà nient'altro che mera illusione...io, per te, continuerò...<br />Continuerò a seguirti nella pioggia. Continuerò a sorvegliare il tuo sonno tranquillo. Continuerò ad aspettare la tempesta, continuerò a sussurrarti parole che tu non vorrai e non potrai udire.<br />Continuerò nella mia marcia silenziosa per vegliare i tuoi passi.<br />Testardo, coraggioso, convinto. Convinto che il cielo è leggero però non è vuoto.<br />Convinto che se una cosa si può sognare allora la si può avere.<br />Convinto che ognuno avrà la chance per aferrare il proprio destino.<br />Convinto che il volo è precluso solo a chi ha paura di cadere.<br />Convinto che un giorno tu ti volterai e, nella pioggia, mi vedrai.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-15165964842748708422008-10-28T19:53:00.003+01:002008-10-28T20:10:01.392+01:0019:53Ci sono cose del mio nuovo appartamento a Milano a cui ancora devo fare l'abitudine.<br />Ore 19:53.<br />Vado in bagno, mi chiudo la porta, a soffietto, alle spalle e accendo la luce. In pochi istanti la stanza si riempie di fotoni che rimbalzano a destra e a manca e mi perettono di mettere a fuoco.<br />Mi avvicino al water, come ho fatto miliardi di volte, tanto a Milano quanto a Cesena.<br />Alzo la tavoletta, come ho fatto miliardi di volte.<br />Non mi slaccio i pantaloni perchè sono in tenuta da casa: calzoncini e canottiera. Quindi tendo l'elastico fino a tirarlo fuori, con una mano mi appoggio al muro e mi rilasso, come ho fatto miliardi di volte.<br />Ma ad un certo punto qualcosa di incorporeo si fissa su di me e mi gela la pelle del collo e delle braccia. Come un brivido.<br />Mi volto di scatto verso sinistra verso la grande porta finestra che da sul balconcino. Una porta finestra come non ne ho a Cesena.<br />Spalancata.<br />Fuori, nel palazzo di fronte, tre persone ben vestite mi stanno guardando con aria sconvolta dalla parete completamente di vetro di un ufficio. Possono vedermi dalla testa ai piedi, e tutto il resto. Loro possono.<br />C'è un istante di stallo. Lunghissimo interminabile istante.<br />Io guardo loro e loro guardano me.<br />Stallo.<br />Poi mi viene da ridere e volto la testa dritto davanti a me, verso le mattonelle ingiallite. Chiudo gli occhi per poter ignorare gli sguardi che altrimenti mi renderebbero impossibile fare il mio.<br />Faccio pipì, come ho fatto miliardi di volte, con gli occhi chiusi e tendendo legermente il collo per godermi tutto il brivido che ne scaturisce.<br />Pulisco quello che c'è da pulire, mi volto una volta ancora verso loro tre, immobili nella posizione in cui si trovavano già da alcuni secondi.<br />Rimetto dentro quello che c'è da rimettere, come ho fatto miliardi di volte.<br />Mi avvicino alla finestra e, con fare molto teatrale, faccio sfrecciare giù la tapparella, concedendomi però il lusso di un ultimo sguardo su quei tre individui pietrificati.<br />Milano mi stupisce ogni giorno di più.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-18047576482178656312008-10-26T20:29:00.003+01:002008-10-26T21:12:05.746+01:00E.Ora restami vicina. Ho bisogno di calore umano. Intorno a noi il paesaggio è desolato, ogni persona come un iceberg. Separata dalle altre da un mare di ipocrisia e di egoismo.<br />Stammi vicina per favore.<br />Ho bisogno di qualcuno che mi dia la forza per andare avanti perchè ciò che vedo mi sta distruggendo. Perchè? Perchè perchè perchè?<br />Perchè è tutto così?<br />Questo è il mio destino? Dimenarmi tra gli opposti del mio animo senza potervi però mai approdare? Correre in circolo, come un ridicolo topo da laboratorio, senza mai concludere nulla? No, non ci credo..no...<br />Tutta questa oscurità mi avvolge e mi assorbe.<br />Voglio vivere non voglio scomparire. Eppure sembra che questa pulsione a sbagliare e a peccare sia insita nel mio animo, forse è la mia caratteristica peculiare: sbagliare, soffrire, sbagliare. Sbagliare sbagliare.<br />Vaffanculo! Vaffanculo a questo destino atroce che mi segna e mi dilania. Vaffanculo a me stesso e a tutti voi che ostinati continuate a non vedere quanto io sia marcio e putrido.<br />Vaffanculo ad ogni giorno speso a soffrire per quello che sono.<br />C'è solo la morte come rimedio ad una faccia che non vorrei avere.<br />Vaffanculo.<br />Non la chiamerei follia, piuttosto lucidità.<br />Non lo chiamerei pessimismo, piuttosto realismo.<br />Sono pazzo; sono squilibrato; ho il voltastomaco.<br />Impazzisco ogni giorno perchè non vedo l'uscita di questo labirinto del cazzo.<br />Io a fare del male, voi a fare peggio. Io a rendermi sempre più schifato di me stesso. Aiuto.<br />Capitemi..<br />e tu..restami vicina..se puoi.<br />Questa è l'umanità dei contrari e dei non-sensi. La vedi questa faccia? La vedi questa realtà? Tutto è sbagliato, tutto confuso e assolutamente folle. Tu ti dici mio amico eppure appena mi giro mi accoltelli alle spalle. Tu mi giuri lealtà per poi tradirmi con ogni puttana che si dica più allucinata di me.<br />Siamo tutti da condannare. Nessuno escluso.<br />Eppure penso di aver il merito di rendermene conto, mentre voi, voi stupidi continuate a bearvi del vostro modo di essere.<br />Patetico.<br />Tanto io, in balia della coscienza di essere un totale fallimento, tanto voi, che non lo capite e vi stampate in viso quel sorriso istupidito e fiero.<br />Le mie frasi si fanno sempre più corte. Le rime perdono la coerenza dello schema. Cuore non fa più rima con amore ma con dolore. La bellezza della poesia si ritorce su stessa e diventa una sonata folle e caotica, come una canzone metal. Completamente sprezzante delle regole. C'è solo la rabbia e la violenza che mi sento dentro perchè ogni istante cresce in me la consapevolezza di questa palude in cui lentamente affondiamo; e il nostro fallimento corre dalle guerre fino alle parole dette dietro le spalle, scivola dai silenzi fino alle aggressioni di cento contro uno. Mille contro uno. Il mondo contro uno. Il mondo contro tutti noi. Noi contro di noi tutti contro di tutti. Rabbia e dolore. Ingredienti della violenza e della disperazione. Di una corse folla lungo il cornicione di un palazzo, nella speranza che un piede cada in fallo e permetta al mio destino di spezzarsi contro la trascendentalità della morte. Morire contro l'asfalto per fuggire alla morte interiore di tutti i giorni.<br />Rabbia perchè ogni speranza sembra fallita. Sembra. E lo è.<br />Anche se da ultima, è morta.<br />Insieme a me, insieme a voi, insieme ai noi che ci eravamo costruiti.<br />Con queste parole saldo il conto dei mille anni spesi vivendo a credito. Prendendo senza mai dare. Consumando senza mai lasciare agli altri nemmeno le briciole.<br />Voi fate pure, continuate. A me non importa.<br />Sono strafatto. Di vita. Di morte.<br />Dei silenzi di cui ho imparato a capire i significati.<br />Dei vuoti. Dei pieni.<br />Strafatto di te; perla che non potrò mai afferrare. Lontana mille chilometri da me unicamente per colpa mia. Perchè sono sbagliato; malfatto; deforme.<br />Tu splendi mentre io mi eclisso.<br />Tu sei magnifica mentre io mi vergogno di vivere.<br />Tu pura ma io lordo di sangue.<br />Tu luce mentre io oscurità.<br />Eppure, ti giuro..verrà il giorno in cui sorgeremo insieme.<br />In cui ti darò ciò che desideri.<br />In cui saremo di nuovo entrambi vergini e pronti a vivere.<br />Verrà il giorno in cui sarò di nuovo io.<br />Non sarà oggi, forse nemmeno domani.<br />Ma verrà il giorno in cui potrò camminare al tuo fianco alla luce del sole.<br />Soltanto ti prego..attendimi; aspetta che io possa aprire i miei occhi su di te.<br />Sii la mia nuova vita.<br />La mia alba.<br />Sii mia.<br />Da allora, da ora, da mai, da quando ti sorriderò..da oggi a per sempre.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-69068934595219413812008-10-23T19:59:00.001+02:002008-10-23T19:59:37.260+02:00Parla piano..Orfano.<br />Ecco come ci si sente. Come orfani.<br />Orfani di un amico, che ti ha abbandonato, definitivamente. Senza appello.<br />Orfano.<br />Perché sei stato derubato del tuo amore, perché ti hanno rapito l’anima.<br />Orfano, solo, ferito.<br />Ferito dagli altri, da te stesso, dai tuoi errori.<br />Orfano.<br />Solo.<br />Irrimediabilmente solo.<br />Solo. Per sempre.Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-35268437.post-64800779590868487172008-10-05T20:48:00.002+02:002008-10-05T21:13:30.483+02:00SpiraleOgni innocenza persa...ogni desiderio dissipato nelle lacrime.<div>Il cellulare il computer la televiosione, il torpore dei sensi e dei pensieri.</div><div>Poi c'è la birra, l'alcol, le droghe. Ci sono i mille minuti di silenzio dentro le discoteche, quando tutti si muovono e tu ti chiedi quale debba esser la tua prossima mossa..</div><div>Mi guardo intorno ma solo la bottiglia è rimasta insieme a me. Solo la bottiglia e qualche pillola. Come se mi fosse rimasto solo l'amaro delle delusioni. E le ferite bruciano, i singhiozzi si rincorrono. Sto venendo travolto dal male dei miei sentimenti. Non cerco vie d'uscita perchè so di non averne. chiudo gli occhi stringendo un cuscino e piangendo, non voglio fermarmi perchè ho bisogno del mio dolore.</div><div><br /></div><div>Buonanotte.</div><div><br /></div><div>Il cielo che cade, l'orizzonte che si spezza. Tutti gli appigli che scivolano dalla mia presa. Corro cammino piango. Sono confuso, sono perso, sono assolutamente in balia della gravità di questo dolore. Di questo vuoto.</div><div>E non basta lei, non basta la speranza. Non c'è nulla che potrà mai lenire questo dolore. Perchè io sono questo dolore. E forse non basteranno nemmeno le mani che mi tendete. Non potrò prenderle perchè son mani che non sanno come afferrarmi.</div><div>Perchè non sono solo una bestia ferita, sono un tetraedro di spigoli e chiodi che ferisce e graffia ogni superficie che incontra. Sono nocivo tanto a me quanto agli altri.</div><div>Sul mio comodino si è schiantato lo sfacelo della mia vita.</div><div>L'urgenza della morte.</div><div>Una pistola carica che mi lancia dritto verso l'abisso.</div><div>Va bene, se questo è il mio destino. Lo voglio, se questo è il mio destino.</div><div>Il semaforo diventa verde.</div><div>Palleggio con i miei respiri poi affondo il grilletto.</div><div>E tutti i vetri finiscono in pezzi. L'universo si contrae. I miei muscoli sgranano gli occhi. </div><div>Vita morte vita. </div><div>Morte.</div><div>Frontale.</div><div>Orgia di sangue cellule tessuti e una storia tiepida che viene sussurrata dal mio corpo morente.</div><div>Ed è l'alba di un giorno già morto.</div><div><br /></div>Le Petit Princehttp://www.blogger.com/profile/03487564958671105407noreply@blogger.com0