25 April 2007

Esordi

Sono in piedi davanti a un pubblico. Io e i miei fogli pronti a debuttare davanti alla gente.
Sono da solo con le mie lettere, i miei piedi e le mie mani sudate. Sono un po' preoccupato.
Sciolgo i nervi, scrocchio il collo e ripasso mentalmente le mie parole, la mia "introduzione alla lettura". I miei appunti sembrano nervosi quanto me. Il microfono aspetta silenzioso qualche parola graffiante. Il pubblico mi guarda curioso. Sono qui tutti per me.
Avvicino le labbra al microfono. Guardo il cielo.
Le nuvole mi vorrebbero rilassare ma non ci riescono. Mi vengono in mente tante cose, mentre inspiro l'aria da tramutare in voce e mi preparo a parlare..mi vengono in mente milioni di parole, di mia madre, le parole dei miei amici, delle persone che mi hanno detto "tu hai talento, credi inte e vai dritto per dritto..", delle persone che mi hanno detto "..a me non piace però è davvero bello..". Mentre le mie labra si dischiudono penso ai banchi di scuola su cui ho versato i miei anni migliori, penso alle serate a leggere, alle nottate insonni con la lampada e i libri. Penso a tutti i miei miti e le mie star, ai miei cantanti ai miei scrittori e ai miei registi. Penso a mia madre che amava scrivere e che era mille volte più brava di me. Era più brava di me a spiegare, a ridere, a soffrire e a scrivere. Le sarebbe piaciuto vedermi qui sopra.
Penso a tutte le persone che passeranno a leggere le cose che scrivo. Penso a i mesi spesi nella contemplazione della letteratura.
Lentamente lascio cadere dalla mia mano gil appunti in cui mi ero annotato la mia intoduzione e improvviso. Come ho sempre fatto.
"A tutte le persone che siedono in questa sala. So che per voi io non sono nulla. Sono solo un ragazzo che ha avuto un'occasione assurda a poter esporvi i mei scritti. Ecco. Se pensate di esser venuti a sentire esclusivamente i vegheggiamenti di un ragazzino allora non avete capito. E non capirete quello che vi leggerò. Io sono uno scrittore non un bambino."
Silenzio in sala. L'unica persona che sorride è una vecchietta in fondo alla sala.
Sono un idiota.
Meglio così.

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