Cari amici e cari amiche,
carissimi, oserei dire
ero in macchina, alle3e30della mattina. Viaggiavo lungo le strade di una Cesena addormentata, forse narcotizzata. Scivolavo sulle ruote della mia vettura, rotolavo come l'immagine di una moneta che rotola sul tavolo. Curvavo, acceleravo, frenavo, curvavo, frenavo. Acceleravo. E, ogni tanto, grazie a Dio, pensavo. Interrompevo la meccanica esecuzione della guida e pensavo.
"Se ora, in questo istante, lanciato ad ottantaquattro chilometriorari, mi lasciassi condurre frontalmente contro un muro, immerso in questo oceano di silenzio, che accadrebbe? Se io lasciassi che il mio corpo venisse ucciso e sconvolto dalle lamiere, se semplicemente mi abbandonassi alla semplicissima idea del morire, cosa accadrebbe?
Chi mi piangerebbe? E come? Quante persone sarebbero addolorate?Sono abbastanza?"
Perchè vi mancherei? Per quale motivo la mia tragica fine sarebbe dolorosamente significativa per voi?
Beh ovviamente per alcuni la risposta è facile: per le persone che mi amano da tempo, per quelle che ormai sono storia nella mia vita. Ma mi chiedo, tutti voi con i quali ho sì un legame d'affetto, ma verso i quali non c'è quel moto di amore che sconfina nel protettivismo, cosa fareste e cosa pensereste se io mi schiantassi proprio qui, sullo spigolo di questo mondo?
Parole parole parole parole.
Pensieri e parole.
Quanti sareste a sgranare gli occhi e dire No..non è possibile..
Quanti sareste a pensare che tutto sommato è un peccato che io non sia più qui?
Quanti sareste a riflettere sul fatto che io avevo tanti sogni, che io miei tanti sogni sono ormai incastrati tra quelle lamiere?
Quanti sareste a capire che parte di quei sogni sono proprio qui, tra queste righe che ogni giorno leggete come se fosse per voi un impegno?
In quanti riuscireste a sentire la mia mancanza non solo fra i banchi di scuola o in un contatto che da grigio non diventa più verde, ma anche nei pomeriggi noiosi e sonnolenti, ma anche nei momenti in cui pensate ai cavoli vostri, coi vostri amici e con i vostri amori? Certo è facile sentire il dolore quando non si ha altro da fare..è molto più difficile sentir la mia mancanza quando si pensa agli altri.
Amici miei, amiche mie.
Alzatevi e pensate a quante persone, che voi vi illudete essere amiche e amici, in realtà non vi reputano altro che tappabuchi in un tempo elastico che ha bisogno di continui rattoppi.
Amici miei, amiche mie.
Pensate di essere in cima ad un grattacielo, al centesimo piano di quell'edificio immenso. Pensate tra le braccia di chi vorresti lanciarvi, pensate tra le braccia di chi, dopo una caduta folle di cento piani, vorreste trovar la salvezza...avrete molto sorprese.
Carissimi, forse...non siate qui per me per farmi un favore per esser gentili perchè in fondo non costa nulla così poi si aggiotna il numerino delle visite giornaliere per far un piacere a Lorenzo che poi è conteno anche se alla fine me ne fotte il cazzo di cosa potrebbe esserci scritto tanto in fondo sta roba è troppo lunga e noiosa e sembra che le frasi non debbano finire mai..
Amici miei, amiche mie.
Guardatemi negli occhi e cercate di capire se avreste voglia di piangermi su un mucchio di terra oppure no...
Amici miei, amiche mie...
Amici miei? Amiche mie?
ps:Post nr.100..fatemi gli auguri!!
01 May 2008
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3 comments:
montanari lorenzo VAFFANCULO,neanche dovresti fartele 'ste domande.
sinceramente anche a me è capitato di pensare a cosa cambierebbe se non ci fossi +...e la cosa che più mi fa male non sono tanto le lacrime che verrebbeeo versate per me ma l'indifferenza delle persone che in fin dei conti poi vivono tranquillamente senza quasi più pensare a ql amica/o...come se non fosse mai esistita/o...
lo trovo disgustoso...
_silvia_
quindi... giusto per capirci... tu vivi solamente perchè qualcuno sente la tua mancanza??? secondo me giovane cm 6 nn dovresti neanke porti qst problemi.... anzi... la vita migliore dicono sia proprio alla tua età... però io in fondo cosa ne so?? nn posso andare avanti èer sentito dire... cmq ti dico solo una cosa: non arrenderti mai!
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