Un essere umano. Un essere umano.
Essere umani. Mani umane.
Rimani in piedi con gli occhi nudi, fissi sulle tue mani, sporche di vita e di vene. Fuori il mondo è diventato una spirale confusa, i colori mischiati, i sogni incrostati di lacrime nere.
Nella notte nera della città i lampioni sfrecciano senza controllo verso il tuo passato; le luci che si muovono come lucciole lanciate contro il buio. La strada sotto i tuoi piedi che perde della sua linearità. E la strada diventa un continuo inciampare, uno scivolare sui propri errori, su tutti quei difetti che cerchi continuamente di migliorare, di mondare dal tuo spirito. Ma ogni volta la tua persona, che è semplicemente, ineluttabilmente, inevitabilmente sbagliata, si ritorce contro se stessa e ti sgambetta, ti ostacola per farti infine cadere in quel burrone senza fondo che ti accoglie, caldo come una donna, dolce come una droga, violento come la morte.
Rimani in piedi, cosparso del tuo stesso fuoco, con gli occhi fissi sulla tua umanità prostrata e violentata. Osservi con terrore te stesso. Quello sei tu.
26 April 2008
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