04 October 2006

Il Giovane Lord


Il Piccolo Principe ha deciso che è il momento di fermarsi per un attimo. Per un attimo il nostro piccolo eroe triste ha avuto un sussulto.
Stava correndo come al solito lungo l’impervia strada della sua vita, fatta di scalini, nebbia e buche, inciampando come al solito, continuando a ferirsi e a soffrire sempre di più quando all’improvviso è comparso qualcuno dall’appannato orizzonte annebbiato… era un personaggio strano, qualcuno l’avrebbe chiamato Posh, ma per noi sarà il Giovane Lord. Questo Giovane Lord lo fa frenare bruscamente. Gli dice che ha perso di vista la retta via, che si sta inerpicando per un sentiero sbagliato che non fa altro che farlo ruzzolare sempre più nelle profondità…
Il Piccolo Principe lo guarda interdetto.
Sinceramente non capii subito quello che voleva dirmi, non capivo a cosa mi potevano servire quegli incoraggiamenti. Ma poi compresi. Compresi tutto davvero.
Quel Giovane Lord se ne stava lì, davanti a me. Mi guardava con un sorriso, guardava dentro di me e vedeva cosa mi stava succedendo dentro.
Lui aveva capito tutto.
Sembrava incredibile ma il Giovane Lord sapeva tutto di me. Sapeva chi era quella ragazza dai biondi capelli che mi faceva sognare un amore che mai avrei potuto stringere nella mia anima, sapeva anche che dentro di me c’era una forza che dovevo tirar fuori. Una forza che ci aveva una volta uniti in una lotta contro il destino che ci sferzava con le sue dosi di cinismo e che ci aveva reso vincitori di quella battaglia. Una forza che ora dovevo saper far valere. Grazie alla quale il Piccolo Principe doveva risorgere dalle tenebre in cui stava piombando.
Il Giovane Lord conosceva già il Piccolo Principe. Mi conosceva già. E viceversa.
Il Piccolo Principe lo guardò negli occhi, con le lacrime che si affacciavano tiepidamente e che disegnavano una sottile linea luccicante sul suo volto. Il Piccolo Principe prese il suo amico per le mani e lo guardò negli occhi. E gridò. Gridò così forte che lo sentirono tutti. Cercò con quell’urlo di allontanare tutte le nebbie che lo avvolgevano, tutti i dolori che lo stavano torcendo. Gridò e gridò ancora. Il Piccolo Principe piangeva e gridava. Si calmò dopo esser caduto in ginocchio. Guardò dal basso il Giovane Lord che gli sorrideva e gli poggiava una mano sulla testa. Il calore di quella mano, di quelle parole, di quell’affetto quasi ormai dimenticato lo destarono. Il Piccolo Principe si alzò in piedi e guardò negli occhi il Giovane Lord. «Grazie»
«Non mi ringraziare -sussurrò il Giovane Lord-, ora voltati e corri, ma questa volta corri via verso la luce, è quello il tuo posto; io ti attenderò lì… »
«Grazie»
Il Piccolo Principe si girò e cominciò a correre a perdifiato. Piangeva a dirotto. Singhiozzava. Ma dopo un po’…quando si dovette fermare perché ogni muscolo del suo corpo gli doleva… fece qualcosa che non faceva da tanto, tantissimo tempo…
…sorrise…


Grazie Giovane Lord
Ti ringrazio con tutto il cuore…
Ti ringrazio di tutto…

1 comment:

Anonymous said...

madò ma questa storia mi piace un brodello!io purtroppo nn sarò mai all'altezza dei tuoi post!i miei commenti saranno banali e semplici perchè la mia intelligenza nn mi permette di formulare frasi toccanti!cmq avrei preferivo magari un piccolo posh che lord!ma cmq sta bene con il senso della storia!quindi caro mio sarò il tuo virgilio ti accompagnerò in questa selva oscura che è la vita!ecco qualche sprazzo di frasi sborone!notte piccolo principe!