15 January 2008

Requiem

Ogni giorno, al suono della sveglia, apro gli occhi stanchi, sbatto queste palpebre di cemento e inalo la prima boccata di ossigeno della giornata.
Ogni mattina, con una lama che sembra raschiare contro la mia schiena nuda, faccio lo sforzo per alzarmi dal letto e vivere.
Ogni maledetto giorno compio altri passi, che si impilano a quelli precedenti e che lentamente, inesorabilmente, mi conducono verso il niente.

Ecco cos’è la vita. Una sequenza imprecisata di passi, di sbadigli e di sveglie che scandiscono il ritmo della tua esistenza. Forse la vita non è nient’altro che cercare in un qualche modo di dare un senso, a tutti questi passi.
La vita probabilmente è un sentiero che noi rendiamo più o meno impervio e che, per tutti nessuno escluso, porta in un burrone senza fondo; nel quale possiamo limitarci a svanire. La vita come una bomba ad orologeria. La vita come eterno precipitare. La vita come sadico gioco di ruoli.

Ogni giorno osservo il mio volto rimanere identico al giorno prima, ogni giorno con gli stessi occhi tristi, con la stessa pelle tesa. Ogni giorno con un rammarico nuovo da caricarmi sulle spalle.

Il gioco terribile della vita consiste nel costringerti ad accettare tutto quello che ricevi senza chiedere senza poter fare diversamente. Un gioco che ci intrappola dal primo, all’ultimo giorno.
Ecco cos’è la vita, ecco qual è la nostra gabbia. Ecco il pantano in cui stiamo affondando.
Perché ogni giorno devi infilare le scarpe e immergerti fino alle cosce nella merda della tua esistenza, senza alcuna speranza di uscirne, senza speranza di evitare quel supplizio. È la tua ricompensa per aver accettato questo regalo che non hai mai chiesto, ma che ti è stato comunque dato.
Ogni giorno il tuo ruolo è quello di affondare in questo pantano un centimetro di più, aspettando di affogarci. Aspettando di riempirti la bocca e il naso di quella nefandezza che ci ostiniamo a chiamare vita. E l’amore? L’amore che ruolo riveste in tutto ciò? Possibile che sia null’altro che il contorno di una pietanza a base di fango e bile? Possibile?
L’amore.
L’amore è semplicemente la morfina che ci permetterà di non soffrire troppo quando il blob che chiamiamo vita ci inonderà i polmoni, stracciandoli. Poi riempirà la nostra cassa toracica fino a saturarci, ma a quel punto noi saremo già morti, perché una volta che sei stato violentato a quel modo, perdi ogni tipo di forza. L’amore non si spiega né con i concetti né con le parabole. L’amore non ha regole perché non ha senso.

Questa mattina, destato dal suono fastidioso della sveglia, apro gli occhi. Sbatto le palpebre come per togliervi la polvere. Rimango immobile ascoltando la sveglia ruggire sempre più forte.
Dalla porta entra rumore di casa, di famiglia. Dalla finestra giungono i vagiti di una città che sta cominciando a mettersi in moto.
Come ogni giorno.
Come ogni giorno.
Rimango immobile nel letto ascoltando la mia barba crescere. Sentendo i respiri accavallarsi. Non c’è scampo. Me ne rendo conto ogni secondo di più. Non esiste via di fuga da questa trappola. Non ci sono uscite, non c’è aria, non riesco più a mettere in fila i respiri.
Non riesco a ragionare. Mi manca l’aria nella bocca e la lingua mi si sta seccando. Sento i battiti irregolari mentre la sveglia sembra impazzire. Il fango dalla sua pozza balza dritto per dritto contro di me. Piano piano si stende per tutto il letto e è ovunque intorno a me. La sveglia diventa una fanfara di trombe tamburi e grancasse. Mia madre entra in camera mia proprio mentre il fango mi sta riempiendo la bocca. Il suo viso diventa una maschera di terrore, mi vede contorcermi sul letto con le mani sul cuore.
No non è al cuore, è sulla faccia, è nella bocca e nelle orecchie. Mi strangola sempre più forte. Mia madre terrorizzata e io divento sempre più paonazzo. Sento il fango che mi stride fra i denti e pizzica le mie narici, e nelle orecchie bombarda i timpani con cannonate. Sento che mi scende in gola con un sapore come quando cadi e annusi l’odore della terra nuda. Mi sta per fare esplodere. Mia mamma parla ma io non riesco a sentirla perché le mie orecchie sono piene di fango. Lei sparisce mentre la melma mi copre gli occhi e preme su di essi. Mia madre si lancia su di me. Il fango è dappertutto.
Voglio vivere.

3 comments:

Anonymous said...

perchè tanta tristezza??? perchè credere che la vita sia un dono non desiderato e mai chiesto??? perchè credere che l'amore non conta niente in questa vita di merda??? perchè, perchè, perchè.... perchè non affrontare l vita in un modo diverso, perchè non cercare anche se sforzandoci d essere felici o almeno di far nascere un piccolo sorriso su questa faccia così tanto triste???? PERCHE'??? vedi lollo... la vita può essere presa anche in una maniera diversa, ma me ne accorgo solo ora.... e questa cosa sinceramente non mi fa piacere che tu sia così triste... vorrei vederti felice di tanto in tanto... ogni volta che ti vedo, che vedo il tuo viso, non posso fare a meno di pensare alla tua tristezza, alla tua malincona, al fango che ti avvolge giorno dopo giorno... i giorni non sono tutti uguali, ogni singola giornata è speciale a modo suo e credimi vale la pena di essere vissuta.... sono le piccole cose e i piccoli gesti a fare la differenza, ricordalo....

Le Petit Prince said...

Grazie dei commenti che lasci sul mio blog e k sxo continuerai a lasciare.. mi piacerebbe saxe ki sei anke se magari preferisci rimanere anonima, fai tu..riguardo a qst commento in particolare non so cosa dirti.. alcune cose forse si provano e basta e non ci sono ragioni che tengano, o tenetativi di consolazione che possano servire, anke se mi fanno davvero bene.. cmq riguardo a qst brano posso dirti k nn è ttt ombra qll k c'è ma in fondo, nell'ultima frase nelle ultime parole, c'è un raggio di luce che perlomeno all'ultimo momento tenta di filtrare.
è già qualcosa in fondo no?:)

Anonymous said...

vedi se fosse per me potrei anche dirti chi sono... io di te conosco solo il tuo nome, il tuo cognome, e poche altre cose... non so se vuoi veramente sapere chi sono... non lo so, ho come l'impressione che io ti stia antipatica, forse perchè abbiamo avuto poco tempo per conoscerci o forse perchè sono io che non vado bene...chi lo sa!! =) al di là di tutto, grazie di cuore per avermi risposto!!! mi ha fatto molto piacere questa cosa...se vuoi continuerò a lasciare commenti... posso capire che i tentativi di consolazione degli amici non contino granchè.. però fanno piacere perchè vuol dire che ci sono persone che ci vogliono vedere felici... e io sono una di queste... cmq ho colto il raggio di luce che tenta di filtrare... proprio nell'ultima riga, l'espressione "voglio vivere" dimostra chiaramente che tu hai voglia di vivere la vita... ti posso assicurare che è meravigliosa... certo non è tutta rose e fiori... sennò sarebbe anche troppo facile, non credi?? avere sempre tutto a portata di mano, senza soffrire, provare dolore fare la minima fatica... per fortuna io ho trovato qualcuno che queste cose me le ha insegnate...lollo voglio che tu continui a scrivere.... se ti farà piacere quando scrivi lascierò i miei commenti, così potremo confrontarci... solo se ti fa piacere, ovvio... continua lollo, continua!! sei troppo giovane da poter pensare che la vita sia un dono mai chiesto e mai desiderato....vivi giorno per giorno, senza stancarti mai di giungere sino alla meta... certo, magari i giorni possono essere monotoni, ma ci sono giorni anche speciali... ricordalo...