24 September 2008

Arreso

Sta tornando.. inverno.. inverno nei nostri cuori.. inverno nei sapori, nel sangue versato. Nei sogni sgretolati e sbriciolati.
Ritorna con i bordi arrugginiti delle nostre giornate, con gli spigoli acuminati di nuove delusioni. Le stesse persone, nuovi fallimenti. Sei deluso da chi speravi potesse ridarti qualcosa che da tempo ti mancava. Sei deluso da quelle mani che non hanno stretto la presa sulle tue speranze.
Vuoi tanto..forse a volte addirittura lo esigi.. ricevi solo una delusione che ti spacca l'anima.
Scegli cosa vuoi essere, scegli la tua strada, la tua via, il tuo sentiero. Poi tira dritto. Fatti bastare quello che hai. Basta a te stesso. Ignora chi ti fa vacillare, ignora chi ti tradisce, ignora che ti si mostra in un modo per poi rivelarsi tutt'altro. Ignora il male, il bene e il dolore.
Non voler esser null'altro che te stesso, niente di più di ciò che hai scelto. Niente potrà piegarti.

Stasera sono qui, con la vita appesa alla finestra dell'ultimo piano di un palazzo e getto il mio sguardo su tutta l'immensità del nero. Fingo di stare bene. Sorrido. Penso all'amicizia all'amore e a tutti i nostri baluardi come se veramente in essi si celasse la nostra essenza.
Anche stasera regalerò all'universo un piccolo frammento di me che, distaccandosi dalla mia anima si perderà..
si perderà..

E ora..e ora ogni istante fugge per non tornare..mai più..il tuo amore mai più..quei sorrisi mai più..il contatto umano mai più..
Mai più gli sguardi, mai più i sussurri..mai più il vento, le stelle, i ricordi.
Le nostre vite scorrono assopite fino a quando, al culmine della nostra esperienza del vivere, spalancano gli occhi e tentano di urlare. Cercano di gridare , si strappano le gole nel tentativo, si forano gli occhi per contrarre le forze in quella esplosione vitalistica..ma alla fine nulla è più.. alla fine rimangono le parole e la tua vita si incendia e si corrodo tra le fiamme. E tutto è niente.
Mai più l'unicità della nostra desiderata immortalità.
Ci rendiamo conto nel momento della nostra morte della fragilità di un castello che pensavamo aver costruito solido. Tutto si affloscia e si disperde nel vento perdendosi nel tempo.
Tutto diventa memoria, tutto diventa un volo inconsistente di farfalle per poi svanire. E le notti passate abbracciati, le notti spese con gli occhi rivolti all'eternità si assottigliano fino a sparire con un piccolo crepitio di sogno infranto.
Tutto da concreto diventa ricordo.
Ogni ricordo, affidato alle parole, diventa una storia.
Ogni storia, pian piano dissipata da uditori troppo impegnati con le loro esistenze, diventa un leggero brusio.
Ogni vita, una volta tanto importante, sparisce.
E così oggi, nell'anno 2008 di nostra vita, affido questo mio testamento ad un biglietto lanciato nell'infinito delle vostre vite, vite simili alle mie, compagne, amiche.
Come un giullare da nulla, che scuote il capo per verificare attraverso il suono dei campanelli la consistenza del suo essere, io provo con questo leggero abbandono a imprimermi dentro voi, per non vivere la caducità della mia esistenza troppo intensamente e per non esserne sconfitto.

Lorenzo

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