Alle unidici di mattina, seduto su una sedia di vimini, con gli occhi che, attraversando la finestra, si puntano dritti in questo cielo di un azzurro quasi pungente. E, aspettando che questo azzuro riesca a penetrare i tuoi occhi, ascolti una canzone melodicamente triste.
Un altro giorno e un'altra mattina. Un nuovo giorno che stacchi dal calendario e che nella tua vita se ne va. Altre ventiquattro ore di esistenze passate, scivolate, passate. un nuovo giorno che ti allontana dalla vita, ma che ti avvicina a qualcos'altro di ignoto.
Cosa sarà? Qual'è il prossimo approdo?
Nel tuo cielo azzurro passa qualche nuvola bianca, sola, indifferentemente sola. Passa, senza lasciare traccia se non qualche laccio di vapore che rimane sospeso in aria per pochi istanti prima di risolversi nell'azzurro che ancora non ti ha invaso.
Osservi quello spettacolo monotonamente azzurro e sorprendentemente allegro. Ti domandi cosa e dove e chi sei. Ti interroghi sui mille motivi per cui ogni giorno ti senti giusto o sbagliato.
E intanto sono passati tre minuti, altri tre minuti sottratti alla tua sveglia, tre minuti che non rotroverai mai.
Tic Tac Tic Tac
Macabro gioco.
Rimani in piedi con i piedi scalzi di fronte a quell'oceano azzurro e pensi ai rintocchi della tua vita. L'impressione è quello di avere gli occhi ormai annegati di quell'azzurro cielo.
Il cellulare vibra e ti sembra di ripiombare nella realtà ma con forza te ne distacchi e te ne liberi e ritorni a te stesso.
Quale sarà la verità? Perchè sono qui e sono questo?
Sembra davvero non esserci spazio per gioia e felicità.
Pensi agli errori e pensi ai desideri. Pensi a te stesso e alla fuga.
Fuggire.
Fuggire nel nome di una diversità congenità. Diversità che non è diversità dagli altri ma è solo diversità da se stessi. Rimani immobile e un po' di quell'azzurro comincia a sgorgare dai tuoi occhi.
E vuoi amore e vuoi pace.
14 March 2008
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1 comment:
e vorresti sentirti in pace con te stesso, con la tua coscienza..perché senti un vuoto dentro di te, un vuoto che vorresti colmare ma non sai come. Solo tu puoi fare qualcosa per cambiare la monotonia, la banalità della tua vita durante la quale non hai fatto altro che aggrapparti agli altri e alle apparenze e inizi a desiderare di scoprire quale sia la soluzione a tutto questo, quale sia la strada da intraprendere..e intanto il tempo passa rubandoti quei momenti che avresti potuto rendere preziosi se solo avessi saputo come reagire, cosa fare, per cosa o per chi vivere. vivi desiderando la serenità, la tranquillità, forse persino la felicità, vivi e desideri, ma non agisci, non sai come agire. Desideri porre fine al dolore e alla noia, mentre il tempo scorre inesorabilmente, desideri così intensamente che finisci con il crearti una dimensione ideale che percepisci come vera, reale, perché dentro di te, perché parte di te. é forse tutto frutto della nostra fantasia o c'è qualcosa di veritiero?
Non conosco la risposta, ma so che il ritorno alla meschina realtà fa male.
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