09 November 2007

Demoni

Mi è mancato scrivere in queste pagine.
È servito per riflettere, per pensare un po'. È servito per capire che non ce la faccio davvero senza scrivere. In questi giorni ho capito che alla fine non voglio interessarmi di niente se non di dar libero respiro alle mie sofferenze. Ho capito, nel più doloroso dei modi, che scrivere è l'unico modo per far esplodere tutto quello che ho dentro perchè, purtroppo, solo il foglio bianco può accogliermi. E questo perchè nessuno, nessuno può capirmi.
Sono solo. Ci sono tante persone attorno a me ma purtroppo nessuna potrà mai arrivare fino al fondo del mio essere. Non so perchè. Forse, anzi, sicuramente, perchè sono sbagliato.
Sono diverso da voi. E chiunque di voi, dal più amato al meno sopportato, non riuscirà mai veramente a raccogliere l'ultimo degli strati della mia anima.
Io sono un artista. È l'unica cosa che posso fare perchè questo è l'unico modo per esprimere ciò che ho dentro.
Ciò che ho dentro.
Cosa c'è dentro di me? Cosa contiene il mio corpo? Cosa c'è dentro questa macchina orribile?
Mentre la musica mi accompagna e le note sembrano volermi cullare rimango solo davanti alla tastiera a vomitare tutto quello che mi viene in mente.
Fatemi un favore: non leggete queste parole giusto per leggerle, non prendele alla leggera.
Non pensate di venir qui per farmi un piacere perchè questo non è il luogo in cui io mi sollazzo a riempire pagine di parole.
Questa è la sede della mia vita. Questo è il luogo in cui riverso le mie speranze, le mie ambizioni. Queste sono le pagine con cui spero di salvarmi la vita.
E ho deciso di tornare a scrivere non perchè mi mancavano le sei o sette visite giornaliere ma perchè ogni giorno in cui non scrivo mi sembra di trattenere un conato che cerca di esplodere dai pori della mia pelle.
Per questo non posso essere puntuale, non posso scrivere con delle scadenze, non posso essere uno scrittore. Io scrivo perchè quando chiudo gli occhi sento che io sono un artista. Sento che il mio ruolo nel mondo è quello di creare. Di fare arte. Di essere.
Ognuno di voi, quando leggerà queste lettere, si chieda se vuole assumersi la responsablità di accogliere in sè qualcosa di mio.
Si chieda se davvero vuole abbracciare ciò che io in queste parole ho nascosto e custodito.

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