26 July 2007

307 parole

C'è di certo che è strano. Che è stato imprevedibile in tutto, nel suo arrivo, nella sua crescita e nella sua fioritura. Magari sono semplicemente spaventato dal fatto che ti ho sempre amata. Forse la mia paura è di amarti fino a finire fuori da questo tempo e questo mondo.
Dalle mie piccole mani di bambino, dagli occhi impauriti di un quattordicenne solo in un banco di scuola, dal mio volto che si mostra ancora più bambino che uomo, da ognuno di questi istanti di vita che senza un vero motivo ho vissuto, il tuo volto emerge. Emerge il ricordo del tuo sorriso incerto, in bilico tra una riservatezza spontanea e una formalità imposta. Il ricordo di te sempre troppo lontana per essere raggiunta. Forse sono sempre stato al tuo fianco, forse ti amavo già quando non l'avevo capito.
Tutto si sta mostrando nella sua imprevedibile immensità.
In fondo io non ho paura proprio di nulla, anzi io adoro tutto questo...questo qualcosa che ancora non capisco e che forse non capirò mai.
Non avrei mai pensato di poter aver così tanto bisogno di qualcuno.
Mi stai spingendo fuori dal tempo. Voglio perdermi, voglio non badare a nient'altro se non a questo spicchio di perfetta immortalità.
So che ti amo. So che è magico. So che profumi di felicità. So che sei parte di me.
E ti ringrazio di tutto questo.
Per essere unica, per essere timida e dolce. Ti ringrazio per essere come vorrei tu fossi, per lasciarti amare proprio come vorrei amarti. Grazie per essere la mia migliore amica, per essere la mia spalla e la mia stampella.
Grazie per tutto questo.
Mi inchino.
E ti amo.
E ringrazio di amarti e di poterti amare.
Lo sappiamo entrambi che tutto questo c'è sempre stato.
Sappiamo entrambi che ci sarà per sempre.

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