11 March 2007

Sipario

La cosa più piacevole del palco è il rumore delle assi di legno che accompagna i passi degli attori.. di solito nessuno lo avverte perchè le voci di chi recita e il respiro rumoroso del pubblico sovrastano quel dolce cigolio..
Ora che sono da solo e cammino avanti e dietro sul palco lo avverto distintamente.. un rumore continuo e acuto che proviene dalle assi e si sperde nella platea. Il velluto del sipario è impregnato di questo tipo di rumori, così come i braccioli delle sedie in platea.
Il teatro è un mondo a sè.. qui dentro le persone vengono per essere stordite, girate confuse e infine rigettate nelle strade da cui provengono.. le persone vogliono dimenticare per un po' la loro vita, o perlomeno dimenticare la fatica che si fa a vivere e perciò vengono qui a vedere qualcuno che per qualche ora viva al loro posto.
Io ho scritto opere che sono state rappresentate nei più importanti teatri del mondo, da New York a Tokio, da Nuova Deli a Parigi, però, ogni volta che salgo in piedi sul palco di un teatro vuoto, rabbrividisco di fronte a tutto questo.. quando vedo la sala vuota, i sedili rossi allineati, il buio in fondo alla platea, non riesco a non farmi venir la pelle d'oca..
E so, so con una certezza inamovibile che queste sono le stesse sensazioni che hanno provato tutti i grandi del teatro..io so che Moliére, Aristofane, Brecth, Beckett, tutti loro rabbrividivano quando si trovavano faccia a faccia con questo mostro..
Chi vive per e nel teatro sa che bisogna subordinarsi alla magia che pervade ogni angolo delle loggie e dei pavimenti e che di questa bisogna raccogliere l'energia per salire sul palco e dare forma all'opera.
Il teatro è più grande di qualunque attore, scrittore o sceneggiatore. E è per questo che il teatro è il mio mondo..

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