18 January 2009

Questo sono io.


..per ringraziare tutti coloro che leggono ciò che scrivo...


Si...evidentemente dev'essere vero..
Probabilmente quello scrivo pecca di autocommiserazione, o forse, peggio, di autocompiacimento...
Forse l'ho fatto per davvero, mister errore...
Se queste parole sono sbagliate, se questi temi si ripetono, se a volte sembra tutto finto, come se volessi ergermi come il più afflitto tra i disperati...se se se...se tutto questo magari fa schifo...
Se è così mi dispiace, se è così probabilmente non sarò mai uno scrittore.
Però quello che scrivo è quello che sono. Ed è vero il contrario.
Perchè qui c'è dolore. E tutti noi siamo dolore. Eppure tutta questa infelicità non è mia, non in senso stretto...Non è vero che sto per crollare sfinito. Non è vero.
Ma in queste parole non c'è una distinzione chiara tra ciò che lo è e ciò che non lo è.
Se sono qui a scrivere è perchè sento di avere qualcosa da dire, e questa è la mia occasione. Ho fatto mille errori, troppe volte sono sfociato nella mera pateticità. Eppure questo è quello che ho da dire.
Se non apprezzate quello che scrivo ditemelo. Se mi ritenete patetico ditemelo.
Me ne andrò ma questo non è il momento.
Ora ho voglia di scrivere, di mettere su questo sfondo nero lettere e lettere.

Ho letto i vostri commenti, che sono la cosa più bella per me. Che siano positivi o che siano negativi, per me sono preziosi.
Elena, Giulia, ly, o anche tutti coloro che rimangono anonimi, prima di tutto grazie. Perchè penso che condividere la vostra opinione sia una concessione che mi fate e ve ne sono grato.
Quello che scrivo...non ha un senso. La verità è questa.
Paradossalmente, esclusa qualche rara eccezione, i fatti che realmente mi fanno soffrire rimangono al di fuori di queste pagine. Molto spesso a far nascere i miei scritti è un piccolo umore, come un sassolino cade dentro di me e sento il ticchettio dei suoi rimbalzi...e la scrittura fa sì che, come una valanga, questo sassolino rotoli ingrandendosi sempre di più. Spesso ciò che si infrange su queste pagine è l'onda nata dall più minuta delle goccie.
E per questo forse è vero che le mie pagine sono piene di nulla. Forse non ho mai nemmeno voluto che fosse il contrario.
Non bramo commiserazione, davvero. Non vorrei mai che qualcuno leggesse e mi dicesse "poverino"... Se qualcuno passa di qui e legge, gli chiedo solo di leggere. La lettura è questo: trascende chi scrive, chi legge. Trascende sopratutto il momento.
E se con questo vorrei difendermi dicendo che non voglio essere un bambino che si lamenta, allo stesso tempo voglio dire che non sono nemmeno una persona che vuole suscitare riflessioni e che scrive con un fine secondo. No. Penso di non meritare nessuno dei due attributi.
Perchè il fine del mio scrivere non esiste.
Io mi sento bene quando scrivo.
Mi sento bene.
Che quello che scriva sia un diario, che sia tutto invece una finzione...io ho solo bisogno di scrivere...
Quando scrivo mi sento davvero bene. Anche se spesso mi strazio, se spesso la scrittura diventa dolore. Non importa perchè in quel momento io sono lì, sono vivo, ci sono. A volte sono incazzato, a volte triste, a volte sereno.
Vorrei ogni secondo ringraziare tutti coloro che passano qui, che lasciano una loro traccia.
Non è vero che scrivo per voi, però in qualche modo voi date valore a quello che faccio.
Tutto questo non si leva dalla mediocrità, è vero, ma basta per farmi sentire presente e vivo. Come ghiaccio che si rompe, come un attimo di silenzio in mezzo alla confusione...mi posso sentire vivo.
Questa non è la realtà, questa non è la mia vita. Io non capisco me stesso, forse non ci riuscirete nemmeno voi. Forse sì.
Questa non è la realtà, questa non è la mia vita. Ma questo sono io.

4 comments:

Anonymous said...

..citando con doveroso rispetto monsieur Truffaut "La felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge." Detto questo..
Conosco il blog.
Ricordo i suoi contenuti.
Non ho ancora inquadrato il suo compositore (e non credo tenterò di farlo)ma ci vado abbastanza d'accordo.
..mi rendo conto che il dolore, come molti altri concetti ahimè, oggi viene usato senza una costante cognizione di causa ma è normale che ciò avvenga perchè, esattamente allo stesso modo, mi rendo conto di quanto sia più facile per una persona descrivere un situazione di tristezza e dolore piuttosto che una di gioia ed allegria.. dopotutto è proprio nella malinconia che più si riesce a scrivere (nella maggioranza dei casi),o no?!
Fortunatamente abbiamo ancora abbastanza amor proprio per capire che la felicità è meglio viversela a pieno, piuttosto che pensarci sopra.. di tempo per riflettere ne avremo.. e avremo i ricordi. starà poi a noi scegliere come viverli. come ricordarli. di volta in volta. sempre in maniera diversa.
col sorriso o con le lacrime.

Non parlo di ciò che non conosco ed è per questo che non sto qui a giudicare i trascorsi del Prince o del suo alter ego.
Credo solo sia banale stupirsi delle contraddizioni che si ritrovano quotidianamente negli scritti del genere umano: è giusto leggere ed attraverso un proprio senso critico decidere se ciò che è passato sotto i nostri occhi è o non è di nostro gradimento.

Per quanto mi riguarda la libertà di parola e di espressione muore quando i commenti si trasformano in piogge di giudizi indiscriminati.

è sempre un piacere Prince. a presto.

Anonymous said...

è da un pezzo che non lasciavo un mio commento qui... nonstante io ogni singolo giorno entri in questo blog... non volevo lasciare commenti per il semplice fatto che mi sentivo estranea in un certo senso in questo tuo mondo... non volevo tu pensassi che io sia ignorante... ma volevo anch'io esprimere il mio parere...
ebbene io non credo affatto che le parole che dici siano sbagliate...non credo affatto che i temi si ripetano nè siano ripetitivi...non credo affatto che tutto questo faccia schifo... ti dirò di piu... penso esattamente il contrario di tutto ciò... apprezzo veramente tanto quello che scrivi... non ritengo che sia tutto finto... ritengo che se tu scrivi, vuol dire che ti senti in bisogno di farlo... vuol dire che qualcosa ha mosso questa necessità... credo che si tende a scrivere nel momento delle difficoltà.... poichè quando si è felici non ci rendiamo nemmeno conto di esserlo davvero... è solo quando quella felicità svanisce che ci si rende conto di ciò che si è perso...
ci tenevo inoltre a farti sapere che l'ultima cosa che ti direi è"poverino".... perchè io sono convinta che tu non scriva perchè la gente abbia compassione di te,ma, come hai detto tu, i tuoi scritti nascono da un piccolo umore...scrivere ti fa sentire bene... ebbene ti do un consiglio...continua a scrivere... continua per chi, come me, apprezza veramente ciò che scrivi e ciò che sei... grazie per tutte le emozioni che trasmetti scrivendo anche solo una riga... ma, soprattutto, continua a scrivere per chi non crede in te, affinchè tu possa dimostrare loro il tuo valore...
grazie lollo
sofia

Anonymous said...

Grazie, buon lavoro! Questa era la roba che dovevo avere.

Anonymous said...

Il semble que vous soyez un expert dans ce domaine, vos remarques sont tres interessantes, merci.

- Daniel