Vorrei insegnarvi una cosa, riguardo al treno della vita. Riguardo la grande metafora della vita interpretata come un lungo viaggio in treno, nel quale si avvicenderanno tante persone, alcune si siederanno vicino a voi e vi terranno a compagnia, alcune in altri vagoni, non noteranno nemmeno la vostra presenza, altre purtroppo non potranno essere avvicinate e non potremo sederci vicino a loro perché il posto è già occupato. Ma non è niente, recita la nostra storia, perché il viaggio continua, il viaggio è fatto di continue sfide e incontri, delusioni e piacevoli novità. E bisogna sempre andare avanti, sempre tenere a mente che la propria meta è una, non dobbiamo mai dimenticarcene, perché essa prescinde le compagnie, i posti e l’avvicendarsi dei sentimenti.
Ma non è così, non lo è affatto. Solo i più fortunati possono godere del loro viaggio in tutta comodità, rammaricandosi di tanto in tanto per alcune delusioni. La vita vera, o almeno la mia vita, non è così. Il mio treno è completamente diverso.
Esistono tanti tipi di treni non è vero? Quelli lussuosi, quelli un po’ scalcinati, quelli pieni e quelli deserti. Esistono i treni che piano piano giungono alla loro meta, e quelli che volano veloci come fulmini.
Sono salito sul treno senza che nessuno me lo chiedesse, senza poter decidere se farlo o meno. Quando ero piccolo andava bene qualunque angolo del treno, andava bene perché potevo stare dovunque, mi bastava la mia immaginazione e il mio treno un po’ scalcinato diventava un fantastico treno ultraveloce, ultrasplendente, pieno di colori e di amici.
Poi sono cresciuto e ho iniziato a cercare il mio posto.
Ho camminato a lungo nel mio treno, ho attraversato tanti vagoni, tutti pieni, senza posto per me, tutti con i posti prenotati per qualcun altro, come se quella classe fosse troppo lussuosa per me.
Poi ogni tanto lungo il mio girovagare trovavo alcuni sedili, ma erano quasi sempre scomodi, o comunque non mi calzavano, io mi rassegnavo e ripartivo, pieno di fiducia, alla ricerca di un nuovo posto. Mi è capitato di trovare posti particolarmente comodi, posti con una vista stupenda, posti vicino a persone fantastiche, persone che mi rendevano felici, persone che si lasciavano amare e mi facevano sentire amato. Posti che predicevano un futuro felice. Ma puntualmente, ogni volta, arrivava un tempo in queste persone si stancavano, queste persone si convincevano che era ora che lasciassi quel posto a qualcun altro. E non contavano le lacrime, o i silenzi, o i pezzi del mio corpo e della mia anima che si laceravano, dovevo andarmene. Ancora oggi a volte, quando mi imbatto in quelle persone o in quei particolari posti, mi sento sbagliato, sento di essere di troppo, e loro, gli altri, l’altra persona, non sembra nemmeno ricordarsi di me, o non sembra nemmeno ricordarsi che un giorno, io e lei, abbiamo condiviso quel posto.
Con lo scorrere del tempo ho capito una cosa, l’ho capita sulla mia pelle. Il mio treno non è fatto per me, tutti i sedili sono scomodi, infidi e terribilmente dolorosi. I posti comodi, quelli che fanno star bene il corpo e la mente, sono riservati agli altri. I vagoni per me sono quelli vuoti, quelli con la gente dentro sembrano ostici.
Il mio treno sembra troppo spesso essermi nemico. Vorrei trovare qualcuno con cui condividere un posto, ma non lo trovo. Di solito rimango seduto con gli altri e sorrido anche se il mio posto non è quello, anche se quel sedile mi sta spezzando la schiena e vorrei urlare dal male e strappare i sedili e sfondare i muri.
Ma non posso. E per non ritrovarmi da solo vivo così. Ogni giorno, ogni mese. A volte vorrei semplicemente sentirmi a casa mia.
Perché alla lunga un viaggio scomodo fa desiderare di fermarsi, di tirare il freno d’emergenza e scendere una volta per tutte.
20 June 2007
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1 comment:
ho la lacrime agli occhi...mai cm ora mi sn sentita cs vicina a ql ke pensi...hai dannatamente ragione...anke il mio treno probabilmente non è ql giusto...tt sembra andare per il peggio in qs periodo...
magari penserai ke io sia ancora 1 bambina piena di illusioni e speranze...
xò in fondo al mio cuore spero tuttora di trovare 1a o poi 1 stazione dv poter cambiare treno...o per lo meno scendere ed interrompere qs viaggio ke non mi riserva nulla di entusiasmante...
qnt volte mi sn riproposta di scappare...ma cm te non ce l ho fatta e mi sn adeguata ad 1 "posto" ke non era mio...
coraggio lollo...
tt passerà...è 1 momento di transizione...
bacio
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