30 September 2006

Comincio una nuova avventura con la solita sfiducia nel mio avvenire...

Inauguro ora,alle 0.00 di oggi il mio blog...
Inserisco per l'occasione un mio intervento scritto qualche minuto fa..
Nessuno prob lo leggerà mai ma pasiensa...

Un sottile strato di rugiada sul casco

Riflettere a volte mi piace, mentre altre volte preferisco stendermi sul letto con la mente sgombra da tutti i miei caotici pensieri e rilassarmi. Intanto lo stereo mi propone una dolce canzone molto riappacificante. Mi sento in sintonia con ciò che mi circonda in questa stanza. È piacevole avere l’impressione di avere una sorta di controllo su ciò che mi sta intorno.
Il cd passa alla canzone successiva. Vinicio Capossela. Un pezzo di una dolcezza infinta.
E i miei pensieri dilagano. Mi viene da pensare all’amore. A cosa sia se non il desiderio di essere amati e aver la possibilità di amare. L’amore non è eterno. L’istinto sessuale fa muovere il mondo. A mio avviso ciò che ci tiene in vita è il nostro istinto di cacciatori. Quando vediamo una bella ragazza vorremmo che fosse nostra. Che potessimo prenderla e far l’amore con lei. L’amore è congelamento e sterilizzazione di tutto questo, al fine di prolungare l’esistenza stessa di questo amore. E penso alla morte. Soprattutto penso a come morirò. Quando. Penso a perché così tanto spesso abbia desiderato la morte. Penso fino a dove mi sono spinto per cercarla. A cosa ho fatto in certi momenti sperando di morire. Ho fatto cose assurde. Ma sono ancora qui. Uccidermi sarebbe troppo. Ho paura di non vivere più. Non è la morte a farmi paura. È rinunciare a vivere. Perché, per quanto io sinceramente disprezzi la mia vita, non posso comunque rinunciare a questo. Perché io, seppur in questo mio infasto destino, vivo. Vivo e non voglio non vivere. Ma vorrei morire…
Il cd mi offre un pezzo che si intitola “Mad World”. Il ritornello recita “…E trovo un pò buffo e trovo un pò triste che i sogni in cui muoio sono i più belli che abbia mai fatto…”.
Vaffanculo Micheal Andrews. Mi hai rovinato tutto. Hai sintetizzato il mio malessere e ne hai fatto una canzone del cazzo per bambini.
Io desidero morire più spesso di quanto io stesso non creda. Miro a tante mete diverse, ma tutte ugualmente irraggiungibili. Bellezza amore cultura simpatia cordialità intelligenza intuitività talento creatività spettacolarità empatia lucidità comprensività ragionevolezza astuzia magnificenza forza speranza immortalità felicità atletismo capacità idealismo diplomazia demagogia risolutezza savoir-fair spensieratezza. Non sarò mai abbastanza in nessuna di queste, per il semplice fatto che non esisterà mai un abbastanza. E allora cosa vivo a fare? Vivo per inseguire per tutta la vita la mia vita stessa? Ecco perché l’altro giorno scorso ho preso il mio motorino alle quattro di mattina e ho cominciato a sfrecciare con i fari spenti ovunque mi portasse il mio istinto. Ho sperato tante volte nel sadico intervento della signora in nero. Mi ero già immaginato tutto. Avevo già visto il mio quadro perfetto. Fotogramma per fotogramma. Avevo immaginato la macchina che sbucava all’improvviso, i miei riflessi troppo lenti, il mio terrore, lo schianto di violenza inaudita. Avevo immaginato i fari della macchina andare in mille pezzi e il mio motore accartocciarsi e rimbalzare prima sulla macchina per poi scartare verso terra e strisciare per qualche metro lasciando scure righe sull’asfalto. Mi ero immaginato il mio corpo sospeso in aria che si schiantava contro l’asfalto gelato e le mie braccia che strisciando si laceravano e schizzavano ovunque macchie di sangue. Mi ero immaginato il mio corpo in posizione prona. Il casco lontano diversi metri e la mia faccia piena di scortichi e ferite. Mi immaginavo il sapore di sangue nella mia bocca, i denti spaccati e la lingua piena di tagli con i piccoli frammenti di denti infilati in essa. E poi, soprattutto, mi immaginavo il totale silenzio. Mi immaginavo che il conducente avesse perso coscienza e giacesse sul sedile della sua auto, incolume. Mi immaginavo di esser cosciente ma di sentirmi debolissimo. Di vedere il mio sangue dappertutto e sentire il silenzio trapanarmi la testa. Mi sembra di averla vissuta questa scena. Mi sembra di sentire ogni più piccolo dettaglio come realmente accaduto. Mi immaginavo gli alberi avvolti nell’oscurità del mattino. La macchina, il motore e io, riverso a terra. Ho sognato questo momento a lungo. Mi sembra di sentire il freddo dell’asfalto e dell’aria invernale. Un sottile strato di rugiada sul casco. Sentire le mie membra che si intorpidiscono lentamente ma inesorabilmente. Il mio rifiuto di non gridare. Non volevo che nessuno accorresse. Ho sognato tutto questo molte volte. Anzi, l’ho desiderato. L’ho bramato.
Ma niente è successo. Sono ancora qui. Imprigionato nelle mie routine. Negli impegni insignificanti. Circondato da tante persone ma desideroso di solitudine e sofferenze. Non potete nemmeno immagino quanto desidero queste cose. Solitudine, in una stanza buia. E sofferenza. Voglio esser al centro del palco a soffrire davanti a tutti voi. Voi, inutili spettatori che non potrete interagire con me, l’attore principale. Tra noi si erige una barriera di superficialità e di condoglianze che non fanno altro che farmi soffrire di più. Ma non mi lamento, anzi. L’ho desiderato così a lungo che quasi non mi sembra vero.
Voglio morire per pigrizia si potrebbe dire. O per insofferenza. Non lo so e non mi interessa. Mi basta andarmene da qui e da voi.
Scusate l’antipatia e la misantropia. Lasciatemi morire. Davvero amici miei. Lasciatemi morire e scusate tutti i miei difetti.
Ma io non morirò. Non avrò mai la forza di morire. Così come non ho la forza per vivere.

A me è riservato solo il limbo.

Il cd cambia canzone. Ancora “Mad World”. Dev’essere un segnale.

4 comments:

Anonymous said...

madò lollo nn dire queste cose!!!!vuoi sapere per cosa tu stai vivendo?!?per gli amici che t sono veramente vicini e che lo saranno per sempre!io sono uno di questi e sinceramente chi cazzo è che mi ha dato la forza molte volte per andare avanti nella mia vita!tu e solo tu!dai cazzo le nostre mega messaggiate a parlare dei nostri problemi e poi risolvere tt!io per merito tuo adesso la vita la amo e dovresti farlo anche tu!e concludo citando una tua frase che mi hai detto:
"hai proprio ragione: basta piangersi addosso... ho pianto fin troppo, ho 17 anni e vojo vivere fino in fondo tt ciò che mi circonda, senza xdere un attimo...visto che nn ho mai creduto nelle favole del paradiso e cazzate varie, vojo mangiare questa vita fino a spolparla, senza farmi schiacciare!"

Anonymous said...

nn condivido quasi nulla...proprio no, vedo solo del vittimismo, vedo solo egosimo nelle tue frasi...
vedo che sei in un momento di crisi e la spari grossa...vedo che non guardi qllo che è la realtà, vedo che dopotutto ti senti piccolo e debole in sto mondo x partito preso...apri gl'occhi...dai cazzo!
Osserva...Osserva e osserva....
Rifletti...Rifletti e rifletti...
e se mai forse dopo di qlks...nn farti trasportare dalla prima emozione, sentimento che passa...

Le Petit Prince said...

anonimo non so ki sei ma mi fa piacere sentire ank le tue parole su sta storia..sinceramente qll k è scritto nn è qlcs d ragionato, lo ammetto..io ho scritto qll cose nei momenti esatti in cui le pensavo,senza giudicare se fossero giuste o no..su qst "argomento" ho scritto altre cose simili,forse peggiori.
non voglio ne scusarmi ne cercar attenunanti, semplicemente voglio spiegarti k tipo di cose scrivo io qui..cose spesso senza senso,ma sn le cs improvvisate k mi balzano in mente..nulla di più..
ps:se nn è1problema t va di firmarti?è sl x sax cn ki parlo,sl curiosità..

Anonymous said...

A ok...