Siamo tutti riflessi in una zuppa di vetro. In un'accozzaglia di frammenti che riflettono la nostra immagine deformandola e spezzandola.
Siamo una musica che esce diffranta da un paio di casse rotte, che emettono suoni cupi e distorti. Siamo come guardare un quadro con sugli occhi un caleidoscopio.
Caos.
Da lì veniamo e a quel luogo torneremo.
Nel mezzo..ci rimane unicamente la possibilità di registrare i picchi della nostra esistenza, cercar di trattenere un solo attimo di felicità. Per l'uomo, il regalo più grande.
Sogni, pensieri. Un viaggio interminabile che punta sempre verso l'orizzonte. Sappiamo di non avere una metà. Crediamo di poter rincorrere un sospiro per tutta la vita.
Ho imparato a viver la mia cronica debolezza solo attraverso la lucida consapevolezza di esser nient'altro che organi e perenni sforzi.
Ho imparato che il mio unico scopo nella vita è quello di descrivere ciò che il mio animo vomita oltre i confini del mio corpo. Ho imparato che tutta la vita non vale un istante di silenzio.
Crescere, cadere. Piangere.
Ma mai, mai, smettere di rialzarsi e ricadere. Ecco la nostra causalità. Cadiamo per poter cader ancora. Viviamo per sperimentare la nostra pulsione all'infelicità. Briciole di cuore. Profumo dei tigli.
E sotto a tutto questo c'è una musica dolce e consolatoria che sembra dirti "amico mio.. abbiamo tutti quanti perso la nostra battaglia. Ma proprio per questo siamo fratelli".
Le foglie verdi e le goccie insipide.
I balconi insolati e gli occhiali dalla montatura sottile.
Quel piercing e quelle spalle sottili.
Tutte figurine di un album che non scambierei per nulla al mondo. Sempre incompleto, perennemente scalcinato, ma unico.
Un saluto, un sorriso, un respiro. Una mano che stringe la consapevolezza di esser sabbia in balia di un vortice. Una mano che agguanta l'infinito e lo costringe nello spazio di un atomo.
Una mano che abbraccia tutta l'esistenza di un ragazzo che sta imparando a sognare.
Il collo del cigno più bello...
il rumore dei passi docili...
il sibilo del tempo che se ne va..
il frastuono di un sorriso che nasce.
L'oblio della mia vita che si spegne.
12 July 2008
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